Studio dell'attività protettiva di antociani da mirtillo (Vaccinium angustifolium) sulla funzionalità endoteliale e su marker di infiammazione
Progetto Tra i componenti bioattivi della dieta hanno acquisito notevole importanza, nel promuovere e mantenere lo stato di salute, i polifenoli e tra questi gli antociani, pigmenti presenti in elevata quantità in alcuni frutti rossi come i mirtilli (Vaccinium angustifolium). Nei mirtilli oltre alla cianidina-3-glucoside, composto principale della maggior parte dei frutti rossi, sono contenute anche significative quantità di altri antociani, come malvidina, petunidina e delfinidina. Questi composti potrebbero spiegare non solo l’effetto protettivo nei confronti dello stress ossidativo, comune ad altri alimenti, ma anche la specifica capacità di modulazione positiva della funzionalità vascolare associata ai mirtilli.
Vi sono infatti studi su modelli cellulari o animali che dimostrano la capacità della delfinidina di (1) indurre rilassamento dei vasi attraverso un meccanismo dipendente e mediato dalla produzione di ossido nitrico, (2) regolare la via della cicloossigenasi e quindi la produzione di prostaglandine e trombossani coinvolti, rispettivamente, nel tono e permeabilità vascolare e nei processi di aggregazione piastrinica. Inoltre, vi sono evidenze di una stretta relazione tra disfunzione endoteliale e infiammazione, a sua volta causa e conseguenza della patologia cardiovascolare. In letteratura, la modulazione dei marker di infiammazione sembra influenzata dall’assunzione di alimenti ricchi di polifenoli.
Alla luce di quanto descritto appare importante effettuare uno studio di intervento dietetico di 4 settimane su un gruppo di 20 volontari sani ai quali sarà chiesto di assumere un prodotto a base di mirtilli con l’obiettivo di testare la funzionalità endoteliale e le variazioni di alcuni marker di infiammazione.
La sperimentazione verrà condotta attraverso un disegno cross-over (dieta controllo vs dieta con supplementazione in un protocollo randomizzato) intervallato da un periodo di wash-out (12 settimane complessive di sperimentazione). La funzionalità endoteliale verrà testata attraverso l’uso di metodologie non invasive che prevedono l’impiego di specifici sensori (endoPAT, Endothelial Peripheral Arterial Tone) posizionati sui polpastrelli dei volontari, in grado di misurare le variazioni nelle pulsazioni (in termini volumetrici) dopo una breve compressione dei vasi sanguigni. I risultati ottenuti saranno elaborati con appropriati algoritmi ed utilizzati come marker della funzionalità endoteliale. Inoltre, su campioni di sangue prelevati all’inizio ed alla fine di ogni trattamento verranno monitorati, con specifici metodi immunometrici (ELISA), alcuni marker di infiammazione come proteina C-reattiva, IL-6 ed il suo recettore, adiponectina e TNF-alfa con l’obiettivo di aumentare le conoscenze circa il ruolo nutrizionale e funzionale di un consumo regolare di moderate quantità di mirtilli e poter fornire utili indicazioni alle industrie alimentari per la formulazione di nuovi prodotti.