In linea con l’obiettivo del bando Plastic Challenge, il quale era “Individuare soluzioni efficaci finalizzate alla riduzione dei rifiuti in plastica monouso all’interno delle comunità locali attraverso la modifica dei comportamenti di vendita, acquisto e consumo”, il progetto “Un sacco Et(n)ico 2020” mira alla riduzione dei rifiuti in plastica tradizionale monouso ampiamente prodotti dalle Attività di Ristorazione con Somministrazione (ARS) etniche nei Comuni di Brescia, Bergamo e Milano e al miglioramento della qualità della Raccolta Differenziata, presupposto fondamentale per aumentare il tasso di riciclo dei materiali e quindi per raggiungere gli obiettivi di preparazione per il riutilizzo e riciclo dei rifiuti urbani fissati dalla Direttiva 2018/851. L’obiettivo generale del progetto verrà raggiunto attraverso due sperimentazioni pratiche:
• La sperimentazione su larga scala di un approccio di mediazione linguistico-culturale (come metodo di nudging), che colmi il divario informativo e permetta all’utente di superare l’ostacolo che lo divide dalla scelta sostenibile, incentivando buone pratiche di acquisto relative in particolare agli strumenti necessari al food service. L’approccio, già testato con successo (ma su piccola scala e con obiettivi meno sfidanti) con alcuni degli esercenti target della presente proposta, ha permesso l’analisi approfondita delle interazioni tra disposizioni di legge relative ai rifiuti urbani e le dinamiche sociali e comportamentali delle comunità non italofone. Verranno contattate 400 ARS etniche (250 a Milano, 75 a Bergamo e 75 a Brescia) al fine di coinvolgerne nelle sperimentazioni 80 (50 a Milano, 15 a Bergamo e 15 a Brescia).
La sperimentazione di un’alternativa concreta alla plastica tradizionale monouso, un prodotto in bioplastica compostabile per il take away e l’home delivery (100.000 food bag con compostabilità industriale EN13432, idonee al contatto con gli alimenti, anche caldi, al microonde, con elevata resistenza ai grassi). Il prodotto verrà fornito gratuitamente, con il solo marchio del progetto, a 20 ARS etniche che parteciperanno al progetto (10 a Milano, 5 a Bergamo e 5 a Brescia, selezionate sulla base del loro volume di utilizzo di plastica tradizionale monouso e della disponibilità alla sperimentazione). In merito a questo punto, il partenariato di progetto è consapevole del fatto che si tratta di sostituire prodotti monouso (di plastica tradizionale) con altri prodotti monouso (ma bio-based e compostabili), ma la tipologia del servizio non consente una sostituzione con prodotti riutilizzabili. Inoltre le food bag proposte sono in linea con i principi dell’economia circolare, potendo essere smaltite nell’umido e quindi trasformate in ammendante compostato.
Per il Dipartimento di Smelsi sono previste le seguenti attività:
• Individuare i mediatori culturali che lavoreranno con gli esercizi etnici, uniformare le metriche per la raccolta dati, elaborare i questionari per le interviste, contrattualizzare alcuni mediatori culturali, formare i mediatori culturali, tradurre in lingua materiali di progetto (all’interno dell’azione A1: Preparazione delle sperimentazioni)
• Costruire i campioni di esercenti etnici da coinvolgere nelle sperimentazioni, personalizzare i diplomi di partecipazione (all’interno dell’azione A2: Applicazione delle sperimentazioni e monitoraggio)
• Supportare la scrittura del report finale, provvedere alla scrittura di un paper scientifico (all’interno dell’azione A3: Formalizzazione e trasferimento dei risultati)