Internazionalizzazione dell’Osservatorio sulla Criminalità Organizzata CROSS. Fase di implementazione.
Progetto Il progetto intende dare impulso all’attività e al ruolo internazionale dell’Osservatorio (CROSS), mettendo a frutto il percorso compiuto in più di quattro anni di vita, durante i quali l’Osservatorio ha sviluppato una intensa attività di ricerca al servizio delle istituzioni -in particolare la Commissione parlamentare antimafia e il Ministero dell’Istruzione-, un impegno nell’ alta formazione e una presenza editoriale-scientifica, in particolare attraverso la “Rivista di Studi e Ricerche sulla Criminalità Organizzata”, nata nel 2015. Questa molteplice attività ha prodotto un network scientifico e istituzionale (nutrito anche di inviti in numerose sedi accademiche straniere) in grado di costituirsi come solido punto di partenza per l’acquisizione di una avanzata funzione di orientamento sul piano internazionale e di più estese competenze su un problema urgente ma ancora sottovalutato presso le opinioni pubbliche e nelle sedi politiche, come quello della criminalità organizzata.
Già oggi l’Università degli Studi di Milano va sempre più configurandosi negli studi in questa materia come un’esperienza pilota sul piano nazionale: è recente l’istituzione presso la sua sede del primo dottorato di ricerca (“nazionale” e “innovativo”) in “Studi sulla criminalità organizzata”, e ancor più recente l’istituzione di un nuovo curriculum di laurea magistrale nella materia, quello di “Legalità e criminalità organizzata”, presso il corso di laurea in Amministrazioni e Politiche Pubbliche. All’Università degli Studi di Milano guardano con interesse i sempre più numerosi giovani studiosi che si avviano a formare la prima leva storica di ricercatori universitari specializzati nella materia.
L’obiettivo generale del progetto di internazionalizzazione è di sapere esprimere dunque anche nel campo della formazione e della ricerca lo stesso ruolo guida che l’Italia esercita nel contrasto dell’ Organized Crime da più di vent’anni sul piano istituzionale come su quello civile: dalla produzione legislativa antimafia alla creazione di nuove concezioni investigative, dallo slancio delle esperienze associative alle nuove forme di imprenditorialità nate sui beni confiscati alle organizzazioni mafiose.