Aspetti Geomorfologici, Paleoidrografici e Uso del Suolo nella Pianura Padana Centrale dell¿Olocene Medio: Terramare e Scenari di Crisi Ambientali
Progetto Le terramare, caratteristiche del paesaggio archeologico padano, sono oggi, dopo un silenzio di un centinaio di anni, al centro dell¿interesse scientifico, e su di esse convergono diversi progetti di ricerca che hanno una impostazione multidisciplinare.
Quella delle terramare è stata la più antica civiltà che ha deforestato la pianura padana, regimato i corsi d¿acqua, introdotto la prima forma di agricoltura irrigua intensiva e, dopo secoli di fioritura, collassa attorno al 1120 avanti Cristo, per ragioni ancora ignote. Vi è oggi nell¿ambito delle Scienze della Terra un forte interesse nello studio dei rapporti fra clima, ambiente e civiltà, con lo scopo di comprendere come il sistema terra abbia interagito durante l¿Olocene con la cività, per essere in grado di individuare politiche di mitigazione delle probabili crisi ambientali future.
In questo quadro le terramare hanno un ruolo esemplare, il progetto di ricerca qui proposto riguarda il loro contesto ambientale paleoclimatico e geomorfologico e si articola in due casi di studio:
- Terramara di Santa Rosa di Poviglio (RE), in corso di esplorazione da più di vent¿anni ed oggetto di numerose pubblicazioni e di convegni nazionali ed internazionali. Per il 2006 si prevede di esplorare un tratto di fossato e la rete di canali ad esso connessi, al fine di raccogliere notizie sulla gestione delle acque in età del Bronzo. Si prevede di integrare la ricerca mediante attività di laboratorio che riguarderanno specialmente le datazioni radiometriche e la paleobotanica.
- Terramara Torretta di Noceto (PR). Si tratta di un rinvenimento eccezionale - un unicum per la preistoria e la paleoclimatologia dell¿Olocene, di portata almeno europea - costituito da una vasca lignea, posta a tre metri di profondità e contenente una sequenza stratigrafica di torba laminata, dello spessore di diversi metri. Oltre agli oggetti di grande interessa archeologico che essa contiene (sono stati rinvenuti, nel corso di una campagna preliminare condotta nel 2005, due aratri lignei), la sequenza costituisce un archivio unico per ricostruire clima ed ambiente del Suboreale nell¿Italia settentrionale. Si intende, a partire dal 2006, provvedere alle campionature per lo studio paleobotanico, sedimentologico, isotopico e micromorfologico, procedendo di pari passo all¿esplorazione geoarcheologica.