Agenti di biocontrollo per la produzione sostenibile di uva e vino - 2° anno (Biocontrol agents for a sustainable grape and wine production)
Progetto La vite (Vitis vinifera L.) è un'importante coltura economica e, nel 2021, la superficie totale vitata (per la produzione di vino e succhi, uva da tavola ed uva passa), comprese le giovani viti non ancora in produzione, è stata stimata in 7,3 mha di cui 126 kha in Sud Africa e 718 kha in Italia. I due paesi, insieme, hanno condotto alla produzione del 23,4% dei vini nel 2021, con l'Italia leader mondiale (19,3%).
Nel complesso, la produzione di uva e vino contribuisce in modo importante al prodotto interno lordo di entrambi i paesi. Di conseguenza, è necessaria una continua ricerca sulle buone pratiche di produzione. La vite e l’uva sono altamente suscettibili a varie malattie fungine, tra cui il decadimento dei grappoli indotta principalmente da Botrytis cinerea; si stima che le perdite economiche causate da questo fungo patogeno vadano da 10 a 100 miliardi di dollari in tutto il mondo. Per evitare perdite di raccolto, i viticoltori fanno molto affidamento sui fungicidi sintetici. Tuttavia, i fungicidi sintetici non sono ammessi nella viticoltura biologica e la loro applicazione nella viticoltura convenzionale e integrata è possibile solo fino all'ultimo mese prima della raccolta. Pertanto, è necessaria una strategia fitosanitaria alternativa in grado di prevenire il deterioramento dell'uva nelle ultime settimane di produzione.
Il progetto si propone di esplorare il potenziale di biocontrollo di microrganismi selezionati contro l'infezione dell'uva da parte di Botrytis cinerea, in periodi pre- e post vendemmia, e di indagare il possibile effetto della presenza di tali agenti biologici sui processi fermentativi e sulle caratteristiche di qualità del vino.
La stagione di coltivazione dell'uva nell'emisfero meridionale e settentrionale va da agosto a ottobre, mentre nell'emisfero meridionale va da febbraio ad aprile. Pertanto, una collaborazione bilaterale nelle scienze del vino tra l'Italia, nell'emisfero settentrionale, e il Sud Africa, in quello meridionale, offre l'opportunità di eseguire esperimenti ripetuti e produrre dati riproducibili in un anno. Nel progetto proposto, i vantaggi vanno oltre. In primo luogo, essere in grado di isolare e identificare agenti di biocontrollo da entrambi i paesi amplia la portata e l'opportunità di trovare microorganismi efficienti in diverse condizioni climatiche e su diverse cultivar di uva. In secondo luogo, questa collaborazione bilaterale rende determinate risorse, ad es. bioreattori a membrana e una cantina sperimentale completamente attrezzata in Sud Africa, e competenze, ad es. coltivazione di piante di vite in tubi di vetro in Italia, accessibili per il progetto proposto per caratterizzare con successo gli agenti di biocontrollo selezionati e aumentare il numero di brevetti disponibili per entrambe le Istituzioni coinvolte.