Il progetto prevede la sintesi e caratterizzazione di diverse famiglie di cromofori altamente luminescenti, composte sia da dye organici che da complessi di metalli di transizione. Questi composti hanno come obiettivo principale l’applicazione in campo biologico come sonde per l’imaging di cellule e tessuti. La prima famiglia è composta da derivati del BODIPY, mentre alla seconda appartengono complessi ciclometallati di Pt(II) con un legante del tipo 1,3-di(2-piridil)benzene, che permette di avere alte rese quantiche di fosforescenza. Per entrambe le classi di composti la prima funzionalizzazione prevede l’inserimento di opportuni sostituenti in grado di rendere queste molecole solubili in acqua (catene di glicole o gruppi carichi come solfonati o tetralchilammonio) così da evitare l’utilizzo di altri co-solventi che in quantità eccessive risultano citotossici e variano la permeabilità delle membrane. Successivamente si potranno inserire sostituenti che permettano al cromoforo di accumularsi in determinate zone delle cellule. Nel caso dei complessi di Pt(II) la presenza del metallo è un ulteriore vantaggio in quanto l’intensa fosforescenza può essere distinta dalla normale autofluorescenza dei tessuti biologici. Inoltre, questi composti di coordinazione possono svolgere anche il ruolo di cromofori per la terapia fotodinamica (PDT), grazie alla loro possibilità di produrre specie citotossiche come ossigeno in stato di singoletto. Le proprietà fotofisiche di entrambe le famiglie di cromofori potranno essere modulate tramite l’introduzione di sostituenti di diverso tipo; tutti i composti ottenuti verranno studiati dal punto di vista delle proprietà di luminescenza e i più promettenti saranno testati in cellule. Il budget previsto verrà impiegato per l’acquisto di materiale di consumo (reagenti e solventi, 3500€) e per la partecipazione a convegni e missioni (1500€).