Esperienza pilota per il riequilibrio dei carichi di azoto zootecnico in provincia di Cremona
Progetto FABBISOGNO EMERGENTE E LIVELLO DI INNOVAZIONE
1.1Fabbisogno emergente Il comparto zootecnico dei comuni lombardi, cremonesi in particolare, ha la urgente necessità di superare le difficoltà ad elaborare i PUA per la carenza di aree agricole nei dintorni delle aziende e per la scarsa disponibilità delle aziende cerealicole ad accogliere sui loro terreni liquami zootecnici. Da qui un fabbisogno di tecnologie e modalità gestionali innovative così delineabili: 1- tecnologie per migliorare la qualità fisica e chimica di effluenti palabili (es. polline) e di frazioni solide derivanti dai trattamenti di separazione di liquami zootecnici, essendo il loro trasporto verso aziende non zootecniche localizzate fuori dalle ZV molto oneroso. Tecniche per equilibrare il rapporto Azoto/Fosforo, troppo sbilanciato a favore di quest’ultimo.
Ciò per evitare che i dosaggi di N pari a 170 kg/h/a (o a 250 kg/ha in caso di deroga), comportino apporti di P anche 2-3 volte superiori ai fabbisogni colturali. A questo rischio P è particolarmente sensibile la UE, che chiede molta attenzione anche ai possibili rilasci di questo elemento. D'altra parte, dosi basate sulla domanda di P apporterebbero volumi di effluente molto più ridotti di quelli che sarebbero necessari per la ricostituzione della dotazione normale di sostanza organica dei suoli; 2- tecnologie sostenibili per ridurre il tenore di N delle frazioni chiarificate dei liquami che superino i limiti operativi fino ad ora riscontrati; 3- tecniche innovative di fertirrigazione con liquami miscelati ad acque irrigue. E' forte la domanda di tecniche di fertirrigazione che riducano le emissioni di N ammoniacale e di odori, permettano un dosaggio attento dell'N e dell'acqua, e migliorino l’efficienza d’uso dell’N; 4 - sistemi gestionali degli effluenti zootecnici che sollevino le aziende da oneri burocratici per gli adempimenti amministrativi e favoriscano l’utilizzo agronomico di questi da parte di aziende non zootecniche potenzialmente interessate a ricevere fertilizzanti di origine organica. 1.2 Livello di innovazione
L'apporto innovativo dei risultati previsti consiste in:
- impianto di essiccazione delle frazioni solide che utilizza i cascami termici del biogas e produce un solido secco e ben bilanciato quanto a contenuto di nutrienti, di pezzatura idonea allo spandimento con i normali mezzi spandiconcime o al caricamento automatico di impianti di combustione o gassificazione;
- impianto di estrazione dell'azoto dalle frazioni chiarificate di liquami digeriti anaerobicamente attraverso una tecnica di stripping innovativa per compattezza, semplicità e flessibilità di esercizio, ottimizzazione dell'uso di reagenti, efficienza di rimozione dell'ammoniaca. La tecnologia utilizzata, ideata e brevettata dalla ditta VOMM, impiega uno scambio termico conduttivo ad alta efficienza per sfruttare un fluido a bassa temperatura (tipicamente acqua) e rimuovere l'ammoniaca presente nel liquido;
- impianto per filtraggio di frazioni chiarificate di liquami digeriti, miscelazione con acque irrigue e spandimento con irrigatori a goccia o barre di aspersione a bassa pressione;
- sistema operativo integrato per la gestione dei liquami tra aziende zootecniche produttrici e aziende a indirizzo cerealicolo utilizzatrici. 2. IDEA PROGETTUALE E RISULTATI ATTESI
2.1 Obiettivi del progetto
1- dimostrare che è possibile far uscire dalle aziende zootecniche con eccedenza di liquami un materiale solido ad alto tenore di sostanza secca, con N/P bilanciato, conforme ai requisiti LN 217/06 sul tenore di nutrienti, con caratteristiche merceologiche che lo rendano applicabile alle colture con gli stessi mezzi spandiconcime disponibili nelle aziende agricole. Un prodotto così aggiustato nei valori di SS e nelle caratteristiche di pezzatura sarebbe anch
1.1Fabbisogno emergente Il comparto zootecnico dei comuni lombardi, cremonesi in particolare, ha la urgente necessità di superare le difficoltà ad elaborare i PUA per la carenza di aree agricole nei dintorni delle aziende e per la scarsa disponibilità delle aziende cerealicole ad accogliere sui loro terreni liquami zootecnici. Da qui un fabbisogno di tecnologie e modalità gestionali innovative così delineabili: 1- tecnologie per migliorare la qualità fisica e chimica di effluenti palabili (es. polline) e di frazioni solide derivanti dai trattamenti di separazione di liquami zootecnici, essendo il loro trasporto verso aziende non zootecniche localizzate fuori dalle ZV molto oneroso. Tecniche per equilibrare il rapporto Azoto/Fosforo, troppo sbilanciato a favore di quest’ultimo.
Ciò per evitare che i dosaggi di N pari a 170 kg/h/a (o a 250 kg/ha in caso di deroga), comportino apporti di P anche 2-3 volte superiori ai fabbisogni colturali. A questo rischio P è particolarmente sensibile la UE, che chiede molta attenzione anche ai possibili rilasci di questo elemento. D'altra parte, dosi basate sulla domanda di P apporterebbero volumi di effluente molto più ridotti di quelli che sarebbero necessari per la ricostituzione della dotazione normale di sostanza organica dei suoli; 2- tecnologie sostenibili per ridurre il tenore di N delle frazioni chiarificate dei liquami che superino i limiti operativi fino ad ora riscontrati; 3- tecniche innovative di fertirrigazione con liquami miscelati ad acque irrigue. E' forte la domanda di tecniche di fertirrigazione che riducano le emissioni di N ammoniacale e di odori, permettano un dosaggio attento dell'N e dell'acqua, e migliorino l’efficienza d’uso dell’N; 4 - sistemi gestionali degli effluenti zootecnici che sollevino le aziende da oneri burocratici per gli adempimenti amministrativi e favoriscano l’utilizzo agronomico di questi da parte di aziende non zootecniche potenzialmente interessate a ricevere fertilizzanti di origine organica. 1.2 Livello di innovazione
L'apporto innovativo dei risultati previsti consiste in:
- impianto di essiccazione delle frazioni solide che utilizza i cascami termici del biogas e produce un solido secco e ben bilanciato quanto a contenuto di nutrienti, di pezzatura idonea allo spandimento con i normali mezzi spandiconcime o al caricamento automatico di impianti di combustione o gassificazione;
- impianto di estrazione dell'azoto dalle frazioni chiarificate di liquami digeriti anaerobicamente attraverso una tecnica di stripping innovativa per compattezza, semplicità e flessibilità di esercizio, ottimizzazione dell'uso di reagenti, efficienza di rimozione dell'ammoniaca. La tecnologia utilizzata, ideata e brevettata dalla ditta VOMM, impiega uno scambio termico conduttivo ad alta efficienza per sfruttare un fluido a bassa temperatura (tipicamente acqua) e rimuovere l'ammoniaca presente nel liquido;
- impianto per filtraggio di frazioni chiarificate di liquami digeriti, miscelazione con acque irrigue e spandimento con irrigatori a goccia o barre di aspersione a bassa pressione;
- sistema operativo integrato per la gestione dei liquami tra aziende zootecniche produttrici e aziende a indirizzo cerealicolo utilizzatrici. 2. IDEA PROGETTUALE E RISULTATI ATTESI
2.1 Obiettivi del progetto
1- dimostrare che è possibile far uscire dalle aziende zootecniche con eccedenza di liquami un materiale solido ad alto tenore di sostanza secca, con N/P bilanciato, conforme ai requisiti LN 217/06 sul tenore di nutrienti, con caratteristiche merceologiche che lo rendano applicabile alle colture con gli stessi mezzi spandiconcime disponibili nelle aziende agricole. Un prodotto così aggiustato nei valori di SS e nelle caratteristiche di pezzatura sarebbe anch