Analisi del pH e degli elettroliti urinari come strumento per ottimizzare la volemia nel periodo preoperatorio.
Progetto Presupposti. L’induzione di anestesia generale è spesso associata ad una transitoria alterazione emodinamica, che può avere conseguenze cliniche severe, ed essere associata ad alterazioni della volemia. Sulla base di studi preliminari, il nostro gruppo di ricerca ha ottimizzato un nuovo test che permette, tramite l’analisi del pH e degli elettroliti urinari dopo infusione di sodio-bicarbonato, di ottenere una stima precisa dello stato volemico. È inoltre verosimile ipotizzare che anche la singola analisi urinaria delle concentrazioni di sodio (Na+) e potassio (K+) possano permettere una stima indiretta dell’attività del principale sistema di regolazione renale della volemia (l’asse renina-angiotensina-aldosterone), fornendo quindi informazioni sullo stato volemico di un paziente nel periodo preoperatorio.
Obiettivi. 1) indagare l’applicabilità del monitoraggio degli elettroliti urinari come metodo per predire lo stato volemico preoperatorio e le iniziali alterazioni emodinamiche che si verificano all’inizio di procedure di anestesia generale; 2) valutare l’efficacia di un rimpiazzo volemico pre-definito sulla base dell’analisi degli elettroliti urinari nel ridurre le possibile complicanze emodinamiche del periodo peri-operatorio.
Descrizione. In una prima fase, 40 pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore saranno inclusi, ad esclusione di pazienti con insufficienza renale. Prima dell’inizio dell’intervento, un campione di urine verrà analizzato per la concentrazione di Na+ e K+ e verranno raccolte informazioni riguardanti lo stato volemico del paziente (digiuno, preparazione intestinale, etc.). Successivamente si procederà all’induzione di anestesia generale secondo modalità standard. Subito dopo l’inizio dell’anestesia, verrà posizionato un catetere vescicale che verrà collegato ad uno strumento (K.IN.G® – Kidney INstant monitorinG) che permette l’analisi in continuo (ogni 10 minuti) del pH e degli elettroliti urinari. Dopo il raggiungimento di una stabilità emodinamica, verrà effettuata una nuova analisi degli elettroliti urinari, e verrà effettuato un test di infusione di sodio-bicarbonato. Tale test consiste nell’infusione endovenosa di 0.3 mEq/kg di sodio-bicarbonato e la valutazione nell’ora succesiva delle variazioni di pH urinario (con un aumento del pH urinaro > a 0.2 indicante uno stato di normo/ipervolemia). In una seconda fase, lo studio prevede l’inclusione di ulteriori 60 pazienti che veranno randomizzati a ricevere o meno un trattamento fluidico pre-intervento sulla base dei risultati ottenuti dall’analisi urinaria del pH e di Na+ e K+. Durante la fase di induzione e di anestesia generale i pazienti saranno sottoposti a monitoraggio emodinamico standard. Da ultimo, verranno anche raccolti due campioni di sangue (prima dell’inizio e al termine dell’intervento chirurgico) che verranno analizzati per la concentrazione plasmatica degli effettori dell’attività renale (angiotensina II, aldosterone, peptidi natriuretici).