Interferenti endocrini e riproduzione: effetti sulla funzionalità dell’asse ipofisi-gonade maschile e femminile
Progetto È noto da tempo che sia nell’uomo sia negli animali l’esposizione durante la gravidanza ad alcuni composti di derivazione antropogenica può alterare l’equilibrio ormonale della madre e dei feti, con effetti teratogeni, abortigeni e di alterazione nello sviluppo dell’apparato riproduttivo della prole spesso evidenziabili solo in età adulta.
Fra gli interferenti endocrini, gli ftalati hanno recentemente destato grande attenzione. Questi sono ubiquitari nell’ambiente, hanno tossicità riproduttiva e capacità di passare la barriera placentare accumulandosi nei tessuti fetali. Ciò nonostante il meccanismo d’azione con cui alterano il sistema endocrino danneggiando l’efficienza riproduttiva non è ancora chiarito. Il presente progetto propone lo studio degli effetti degli ftalati sulla capacità della madre di portare a termine la gravidanza e di valutare le potenziali alterazioni nell’asse ipofisi-gonade della progenie.
Lo studio verrà condotto in parallelo nella specie murina e ovina. Il topo, può essere mantenuto in condizioni di allevamento controllato per contaminazione ambientale e grazie al rapido turn-over generazionale permette di monitorare sia gli effetti sulla madre, sia quelli sulla progenie nell’arco di una sperimentazione annuale. La pecora, per le caratteristiche di allevamento, può essere un buon indicatore degli effetti della contaminazione ambientale sulle alterazioni della fertilità.
Topo: femmine CD-1 saranno trattate con dosi controllate di ftalati nella dieta dal giorno dell’accoppiamento per tutta la durata della gravidanza e dell’allattamento.
1. Per studiare l’effetto degli ftalati sull’incidenza di aborti precoci, di riassorbimenti fetali e sul timing di sviluppo fetale, le gravidanze saranno monitorate con ripetute ecografie addominali.
2. Lo studio degli effetti degli ftalati sull’equilibrio endocrino della madre sarà condotto mediante analisi del profilo plasmatico degli ormoni dell’asse ipofisi-ovaio.
3. Gli effetti dell’esposizione in utero sullo sviluppo e funzionalità dell’asse ipofisi-gonade saranno studiati con analisi morfologiche e molecolari negli organi bersaglio maschili e femminili nella prole al raggiungimento della maturità sessuale.
Pecora: femmine di comprovata efficienza riproduttiva o di ridotta fertilità non ascrivibile a cause clinicamente rilevabili verranno selezionate da allevamenti distribuiti sul territorio in zone ad alta e bassa densità industriale.
1. Il livello di contaminazione delle pecore sarà analizzato misurando le concentrazioni di ftalati e di loro metaboliti in campioni di siero e di liquido follicolare.
2. La funzionalità dell’asse ipofisi-ovaio nei diversi soggetti sarà studiata caratterizzando i profili ormonali in campioni di plasma e di liquido follicolare.
3. Per evidenziare il potenziale effetto degli ftalati sulla funzionalità riproduttiva dell’animale, i dati ottenuti ai punti 1 e 2 saranno correlati con la storia clinica e la provenienza geografica dell’animale.