Le riforme istituzionali nell’ambito della XVI legislatura: riforme da attuare e riforme in via di proposizione
Progetto La modernità impone agli Stati sfide ambiziose: esse spaziano dalla globalizzazione delle regole giuridiche alla riarticolazione della rappresentanza politica, dallo sviluppo sostenibile alle regole della competizione economica globale. Queste sfide sono legate a scelte internazionali, ma hanno un riflesso diretto sugli ordinamenti nazionali. In questa ottica, l'Italia ha bisogno di un sistema democratico più forte, di istituzioni più efficienti e amministrazioni più moderne. Occorre dunque prepararsi ad innovazioni coraggiose sia nell’assetto istituzionale sia in settori strategici dell’ordinamento.
L’oggetto di questo progetto di ricerca sono le riforme istituzionali intraprese nel corso della XVI legislatura. La ricerca si articola su tre filoni generali e su tre filoni più specifici. Tra i primi sarà oggetto di specifica attenzione, innanzitutto, il processo di riforma della finanza pubblica e dell’articolazione territoriale delle imposte: il processo iniziato con la legge n. 42 del 5 maggio 2009 prevede ora un lungo e complesso iter attuativo nel corso del quale il Governo dovrà adottare, secondo le forme di cooperazione interistituzionale previste dalla legge, una pluralità di decreti delegati.
In secondo luogo, si prenderà in esame lo stato della riforma delle autonomie locali con particolare attenzione all’attuazione dell’art. 118 della Costituzione. I progetti di legge al vaglio del Parlamento mirano alla definizione delle funzioni proprie e fondamentali degli enti locali (attraverso l’adozione del cd. “Codice delle autonomie”), all’istituzione delle Città metropolitane (ed al conseguente ripensamento del ruolo delle Province) ed all’ordinamento di Roma capitale.
In terzo luogo, si considereranno gli effetti che l’eventuale e comunque auspicabile prossima entrata in vigore del Trattato di Lisbona avrà sull’ordinamento giuridico italiano sia in riferimento ad una possibile e parziale ridefinizione delle competenze sia riguardo al ruolo del Parlamento nei processi decisionali comunitari (in questo contesto, potrà avere un interesse non secondario la riforma dei regolamenti parlamentari).
Per quanto riguarda i temi più specifici – e per taluni di essi subordinatamente allo sviluppo di un consistente dibattito parlamentare – potranno essere oggetto di studio:
a) le proposte di riforma costituzionale riguardanti la forma di governo e specificamente la trasformazione del Senato in Camera di rappresentanza territoriale; b) le eventuali proposte di riforma in materia di radiotelevisione; c) le proposte di riforma - già in avanzato stato di discussione - del diritto delle decisioni riguardanti trattamenti sanitari, con particolare riguardo a quelle di fine-vita, all'interno di un ripensamento dei rapporti tra "tecnica" e "diritto".
Gli obiettivi del progetto sono dunque il monitoraggio e l'analisi delle riforme approvate e/o proposte, la partecipazione e l'organizzazione di seminari e la produzione di saggi e contributi specifici.