La storia nel romanzo e nel racconto epico: strategie narrative utilizzate dal medioevo fino alla modernità per rappresentare personaggi, avvenimenti o periodi storici
Progetto Da sempre storia e racconto epico sono intimamente legati: non solo i poemi omerici e quelli successivi riprendevano e rielaboravano avvenimenti storici, ma anche le rappresentazioni storiche, a partire da Erodoto e almeno fino alla fine del Settecento, rientravano a tutti gli effetti tra i generi letterari. Aristotele aveva bensì opposto la storiografia, intesa in maniera limitante quale semplice annotazione annalistica, all’epos omerico, che organizzerebbe invece gli eventi in un continuum narrativo, e questa stessa opposizione era stata poi ripresa, con segno invertito, in epoca positivista, quando alla finzionalità della letteratura era stata contrapposta la scientificità e fattualità della storiografia. La stessa storiografia moderna ha cominciato tuttavia a rivalutare e anzi a rivendicare la “narratività” come una propria caratteristica peculiare, riabilitando in tal modo per converso anche il valore di interpretazione storica dei documenti letterari.
Proprio questa stretta parentela tra storiografia e rappresentazione letteraria rende tanto più necessario il riconoscimento delle relative peculiarità, affinché la storia non venga ridotta a pura finzione, aprendo così il campo al relativismo e al revisionismo, e la letteratura possa far valere invece la particolarità e la validità della propria interpretazione storica, che non è mai diretta, ma si serve invece sempre di differenti strategie retoriche e di tropi, del simbolo, della metafora, dell’iperbole e dell’ironia, della satira ecc., arrivando nelle opere moderne anche a rompere coscientemente la continuità narrativa.
Le differenti competenze dei componenti del gruppo di ricerca permettono di coprire uno spettro temporale molto ampio di produzioni letterarie, che dal medioevo, passando per il Seicento, il Settecento e l’ Ottocento, giunge a comprendere con sempre maggior frequenza romanzi del primo Novecento in Austria, in Russia, in Polonia, nonché molte opere successive alla Seconda guerra mondiale. I temi storici oggetto di queste opere sono i più disparati e comprendono l’avvento delle monarchie nella Scandinavia medievale, i “torbidi” moscoviti del 1603-1612, la guerra dei trent’anni, le guerre napoleoniche, il mito dell’Impero asburgico, l’Austria alla vigilia della Prima guerra mondiale e negli anni Venti e Trenta, lo sterminio degli armeni, le lotte seguite alla rivoluzione russa, il nazionalsocialismo, ma anche le scoperte geografiche e i soprusi del colonialismo.
Ciò che permetterà di unificare opere provenienti da epoche e culture tanto diverse, che trattano temi così eterogenei, sarà l’analisi delle strategie narrative e rappresentative che il testo letterario utilizza per raffigurare e interpretare fatti, epoche o personaggi storici. La ricerca, che si concluderà con la pubblicazione in volume dei contributi, si ripromette di individuare analogie e differenze tanto nazionali che temporali nonché l’eventuale evoluzione diacronica di tali strategie narrative.