Dalla fine degli anni '90 una serie di interventi legislativi hanno cambiato il panorama dei canali di reclutamento di personale: la gestione dei servizi pubblici per l'impiego è stata trasferita alle province; è cresciuto nel tempo il riconoscimento istituzionale del settore privato (società di somministrazione di lavoro e società di ricerca e selezione) quale ambito di attività dei ¿professionisti della selezione¿. Il mutamento ha anche seguito traiettorie legate ai progressi tecnologici: l¿avvento di internet ha creato nuovi spazi per favorire l¿incontro tra domanda e offerta. In questo panorama alcune ricerche hanno mostrato che sono cambiati anche i modi in cui si cerca lavoro (Reyneri 2005):
¿ Il ricorso ai centri pubblici per l¿impiego si dimezza (anche se in passato il dato degli iscritti agli uffici di collocamento era probabilmente sovrastimato);
¿ Cresce in modo esponenziale il ricorso alle agenzie private tra cui anche quelle di lavoro interinale (ora agenzie di somministrazione di lavoro);
¿ Rispetto agli anni ¿80 è inferiore la partecipazione ai concorsi pubblici, ma comunque rilevante rispetto agli altri paesi europei;
¿ Costante la quota di quanti ricorrono a parenti e amici (più di 1/3);
¿ Aumento da anni ¿80 a metà anni ¿90 di chi risponde ad inserzioni su giornali (dal 15 al 50%), ma poi riduzione al 40% per la concorrenza di internet;
¿ Diminuzione di chi invia domande di assunzione e di chi fa loro direttamente visita;
Il grado di utilizzo dei diversi metodi è poi diverso a seconda del contesto socio-economico
- Sud: sevizi per l¿impiego e concorsi pubblici;
- donne: canali formali (giornali, internet, invio diretto cv), maschi informali (network personali);
- giovani in cerca del primo impiego: giornali e concorsi pubblici (se più istruiti);
- chi ha già esperienza: visita datori di lavoro, centri pubblici per l¿impiego e, più di altri, agenzie private.
Dunque a fronte di questo apparente aumento di offerta di canali sembra invece che tendano a ripetersi alcuni meccanismi di reclutamento tradizionalmente in atto nel panorama italiano (concorsi pubblici e network personali), per altro caratterizzato da un tipo di disoccupazione definita ¿da inserimento¿ (ibidem). La ricerca ha l¿obiettivo di osservare in maniera dettagliata i principali canali utilizzati dai neo-laureati nella ricerca del primo impiego. Il tentativo è quello di analizzare se all¿aumento dei possibili canali di reclutamento (agenzie private, internet, ma anche i servizi di placement delle università) sono conseguiti comportamenti effettivi da parte dei neo-laureati e se tali nuovi canali siano stati parte rilevante dell¿inserimento lavorativo. Per l¿analisi si utilizzerà l¿ultima rilevazione Istat ¿ verranno utilizzati i micro-dati per permettere la creazione di modelli statistici predittivi e causali - sugli sbocchi professionali dei laureati (si tratta dell¿indagine 2004 in quanto l¿indagine partita nel 2007 non è ancora accessibile).