I macrofagi sono cellule poste funzionalmente all'interfaccia tra risposta immunitaria innata e specifica, e attraverso un fitto cross-talk con cellule stromali e parenchimali rivestono anche un ruolo centrale sia nell'omeostasi tissutale che nei processi di riparo. L'elevata potenzialità di queste cellule è strettamente legata alla loro plasticità funzionale, le cui basi molecolari sono oggetto di interesse in vari ambiti sperimentali oltre all'immunologia, tra cui l'infettivologia e l'oncologia. Il proponente ha recentemente contribuito a definire le basi molecolari di questo spettro di attivazione funzionale attraverso la definizione dei profili trascrizionali caratteristici di popolazioni macrofagiche oggetto di differenti forme di attivazione. Questa linea di ricerca ha portato alla schematica distinzione funzionale in macrofagi "classicamente attivati", caratterizzati da un profilo immunostimolante, e "alternativamente attivati", con un profilo immunosoppressivo. Tali dati sono stati ottenuti mediante modelli cellulari in vitro e attendono ora validazione in vivo. L'attivazione alternativa dei macrofagi si riscontra in vivo in condizioni fisiologiche in un ristretto numero di distretti anatomici, che includono in particolare i macrofagi placentari e quelli alveolari. Attraverso collaborazioni con gruppi clinici il proponente ha accesso a popolazioni macrofagiche purificate da questi distretti e propone di caratterizzarne il profilo trascrizionale e compararlo con quello ottenuto da macrofagi polarizzati in vitro, al fine di identificare nuove speci molecolari associate al fenotipo tollerogenico. Il proponente ha inoltre recentemente ottenuto dati preliminari che indicherebbero che l'infiltrato macrofagico intratumorale presenta una tipica attivazione alternativa. I macrofagi associati al tumore non solo esprimono infatti alcuni marcatori tipici dei macrofagi alternativamente attivati, ma soprattutto ne condividono alcune proprietà funzionali cruciali per biologia del tumore, quali il profilo tollerogenico, il reclutamento preferenziale di linfociti Th2 e la capacità di sostenere rimaneggiamento tissutale. Il proponente intende quindi caratterizzare il profilo trascrizionale di macrofagi associati al tumore derivati da neoplasie umane (purificati da ascite neoplastica in soggetti portatori di carcinoma ovarico). La definizione dei profilo genico espresso in macrofagi associati al tumore, e il confronto con stati di attivazione prototipici ottenuti in popolazioni macrofagiche differenziate in vitro, consentirà di meglio comprenderne la biologia e quindi di contribuire a chiarire il ruolo svolto dall'infiltrato leucocitario nella crescita e metastatizzazione neoplastica e nell'immunosorveglianza antitumorale.