CORRELATI PROGNOSTICI NEUROIMMUNOLOGICI, GENETICI E DI RISONANZA MAGNETICA NELLA SCLEROSI MULTIPLA
Progetto Il presente studio si propone di identificare possibili marcatori biologici di severità della Sclerosi Multipla da utilizzare come marcatori predittivi dell¿evoluzione di malattia. L¿ipotesi di lavoro è quella di identificare marcatori immunologici, genetici e di risonanza magnetica correlabili ad un decorso sfavorevole della malattia, utilizzando come modello di studio la discriminazione tra le forme di SM benigna e SM secondaria progressiva. Verrà, inoltre, eseguito un confronto con un gruppo affetto da SM relapsing-remitting precoce per verificare se, all¿interno di questo gruppo, possono essere identificate diverse subcoorti che presentino un profilo simile a quello della SM benigna o SM secondaria progressiva. A tal fine, provvederemo innanzitutto all¿arruolamento/classificazione di pazienti SM nei diversi sottogruppi clinici e all¿acquisizione di dati di risonanza magnetica che definiscano il danno tissutale (infiammatorio e neurodegenerativo) di ciascuno con possibile significato prognostico. Tutti i pazienti saranno, quindi, sottoposti ad analisi immunologiche per valutare parametri di immunità cellulo-mediata (tolleranza periferica e attivazione dei sottotipi linfocitari) correlabili all'andamento della malattia. In particolare, si provvederà all¿analisi del pathway immunosoppressivo mediato da PD-1/PDL-1, della funzionalità delle cellule Treg e dell¿attivazione dei sottotipi Th1, Th17. Infine, saranno effettuate analisi genetiche per valutare polimorfismi di molecole coinvolte nella tolleranza e nell'attivazione della risposta immune correlabili alla progressione della malattia.
Questo progetto consentirà di identificare parametri immunologici, genetici e di risonanza magnetica associabili all'andamento della malattia in un contesto multiparametrico e di individuare nuovi target terapeutici per un più efficace trattamento della SM. Individuazione di nuove strategie terapeutiche che possano agire o ad uno stadio più precoce di malattia per migliorare la qualità di vita del paziente o con un target specifico, avente come possibile ricaduta anche un risparmio della spesa farmaceutica a carico del SSN.