Si intende continuare in un percorso di ricerca secondo un'impostazione di tipo culturologico e comparatistico, che mira a studiare il rapporto tra i prodotti letterari e le arti figurative e/o tra letteratura e cinema.
Per quanto riguarda il primo punto si esamineranno le ricadute della storiografia artistica della seconda metà dell'Ottocento (J. Burckhardt e W. Pater) e delle teorie della percezione visiva ( E. Mach e C. Fiedler) sulla letteratura della fine secolo, in particolare sulla formazione del vedere in poeti come Rilke. Si indagherà inoltre sulle modalità di realizzazione di commenti a opere d'arte da parte di scrittori che, guardando ai grandi modelli sette- ottocenteschi come Diderot e Baudelaire, si trasformano in critici in "dilettanti" o "non professionali" (P.V. Mengaldo). Un'ulteriore indagine verterà sul rapporto fra R.M. Rilke e Michelangelo. In particolare, a partire dalla prosa giovanile del poeta, si cercherà di delineare l'interscambio fra le diverse discipline, le modalità d'ispirazione che Rilke trae dal lavoro dello scultore e la concezione dell' artista a cui egli giunge basandosi sul personaggio di Michelangelo.
In questa ricerca si indagherà inoltre sul rapporto fra cinema e letteratura, sulle riduzioni cinematografiche delle opere narrative di Ingeborg Bachmann "Il caso Franza", "Requiem per Fanny Goldmann" e in particolare il romanzo "Malina", dal quale è stato tratto il film omonimo di Werner Schroeter con la sceneggiatura della scrittrice austriaca Elfriede Jelinek. Oggetto di questa ricerca saranno inoltre i rimandi nelle opere di Ingeborg Bachmann alla pittura, specialmente a Francisco Goya e al suo quadro "Cronos divora i suoi figli", a cui la scrittrice fa riferimento nel romanzo "Malina".