LA TROMBOSI DEGLI STENT NELLA MALATTIA CORONARICA: IDENTIFICAZIONE DEI MECCANISMI CELLULARI COINVOLTI
Progetto La malattia cardiovascolare è la principale causa di morte nei paesi occidentali e la coronaropatia è la forma di cardiopatia più diffusa in Europa. A partire dalla fine degli anni '70 la lesione coronarica è stata trattata con interventi percutanei (PCI) che dagli anni '80 si sono avvalsi dell'impiego degli stent.
Numerosi studi con stent medicati (DES) hanno mostrato una significativa riduzione dell'incidenza di restenosi in confronto agli stent metallici tradizionali. Le sperimentazioni cliniche condotte negli ultimi anni hanno evidenziato che i DES possono causare danni alla parete vasale con un meccanismo di tossicità non dose-dipendente ed un effetto negativo legato a concentrazioni troppo alte o a rilascio prolungato. Il trattamento antitrombotico attualmente raccomandato dopo angioplastica coronarica con impianto di stent è rappresentato dalla duplice antiaggregazione piastrinica con aspirina e tienopiridina (ticlopina o clopidogrel, per 6 mesi circa). È stato recentemente osservato che, alla sospensione del trattamento con tienopiridina, questi pazienti manifestano una maggior incidenza di trombosi con conseguente aumento del rischio di infarto e morte; le più recenti linee guida suggeriscono pertanto di estendere a 12 mesi il periodo con doppia terapia antiaggregante.
Obiettivo: Questo studio si propone di valutare lo stato di attivazione piastrinica e leucocitaria in pazienti con malattia coronarica sottoposti ad impianto di stent medicati e non (DES e BMS) durante il trattamento con duplice antiaggregante e alla sospensione della tienopiridina.
Lo stato di attivazione cellulare sarà valutato prima dell'impianto di stent e nei dodici mesi successivi.
La funzionalità piastrinica verrà valutata con test di aggregazione, tromboelastografia e mediante PFA-100. L'espressione proteica di markers di attivazione piastrinica e leucocitaria sarà valutata mediante citofluorimetria.
Disegno: Saranno arruolati pazienti con stent DES e BMS. Per ogni tipo di stent si prevede l'arruolamento di 20 pazienti.
Per la valutazione dello stato di attivazione cellulare, a ciascun paziente verrà effettuato un prelievo di sangue da una vena periferica prima dell'impianto di stent e dopo 24 ore, 1 mese, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 12 mesi.
Fase sperimentale: Mediante analisi citofluorimetrica condotta in sangue intero verranno valutati i seguenti parametri di attivazione piastrinica: espressione di P-selettina, di GPIIbIIIa attivata, di Tissue Factor, e di aggregati leucociti-piastrine. Mediante dosaggi immunoenzimatici verranno valutati markers plasmatici di infiammazione ed attivazione piastrinica e endoteliale quali CRP, P-selettina, ICAM, e della coagulazione quali TAT, F1+2, TF.