PROTOCOLLO CLINICO-DIAGNOSTICO E BIOMOLECOLARE NELLE CANALOPATIE EREDITARIE SCHELETRICHE MUSCOLARI
Progetto Le canalopatie muscolari scheletriche ereditarie sono malattie rare, autosomiche dominanti, dovute ad improvvise diminuzioni o ad aumenti del potassio serico. Sono causate da mutazioni puntiformi sui canali di membrana voltaggio-dipendenti del calcio (paralisi periodica ipocaliemica tipo 1) o del sodio (forma ipocaliemica tipo 2, paralisi periodica ipercaliemica). Dal punto di vista clinico, si caratterizzano per transitoria ¿adinamia¿ ai 4 arti e miotonia. In alcune forme di paralisi periodica, si assiste alla progressione ad una forma di miopatia dei cingoli ed in altri casi, come nella sindrome di Andersen-Tawil, dovuta a mutazioni del canale del potassio Kir, all'adinamia si associa un grave interessamento cardiaco.
Il numero di mutazioni, solitamente puntiformi, alla base delle canalopatie ereditarie è vasto e spesso vi è eterogeneità clinica e genetica.
L¿obiettivo del nostro studio è quindi di definire un protocollo clinico-strumentale per potere facilitare la diagnosi delle canalopatie ereditarie scheletriche, permettere di impostare terapie più mirate e consentire di fornire elementi di ordine prognostico. In ultima analisi i nostri dati forniranno elementi clinico-diagnostici per correlazioni genotipo-fenotipo.
Il protocollo che intendiamo applicare presso il nostro Centro prevede 2 fasi: (i) Fase di esclusione di forme secondarie e (ii) protocollo clinico-diagnostico nelle forme primarie. La prima fase prevede uno screening clinico-strumentale per escludere le forme di paralisi periodica secondaria. La seconda fase del protocollo prevede l'inquadramento della forma primaria dal punto di vista clinico e strumentale per potere avviare un'analisi biomolecolare più mirata. I pazienti verranno indagati secondo il seguente iter: (i) anamnesi mirata all'identificazione dei triggers eventuali scatenanti episodi, all'individuazione di eventuali episodi frusti nel pazienti o nei familiari, non riconosciuti come episodi di adinamia; precisazioni circa l'età di esordio e la durata degli episodi; (ii) raccolta precisa degli episodi di adinamia tramite scheda specifica che verrà fornita ai pazienti per una documentazione dettagliata degli episodi; (iii) bilancio muscolare manuale e quantitativo mediante dinamometro computerizzato; (iii) studio elettromiografico compreso protocollo per quantificare le scariche miotoniche quando presenti e test dell'esercizio breve e lungo per identificare il pattern specifico di decremento dopo stimolo specifico che indirizza verso il tipo di canale interessato secondo il protocollo descritto dai colleghi Francesi (Fournier et al); (iii) test da carico di potassio o di glucosio in alcuni casi selezionati e sotto stretto monitoraggio in Unità coronarica; (iv) biopsia muscolare mirata per eventuale presenza di aggregati tubulari che se pur non patognomonici, ritenuti altamente suggestivi di canalopatia; (v) ECG, ECG-Holter ed ecocardiogramma; (vi) studio biomolecolare.