Il presente progetto di ricerca si propone di indagare i diversi modelli attraverso i quali la legge penale italiana opera, in vario modo, un rinvio a fonti sovranazionali con funzione (realmente o apparentemente) integratrice.
Oggetto di studio saranno, in particolare:
a) le norme penali redatte con l'impiego di elementi normativi che fanno riferimento a norme di ordinamenti sovranazionali;
b) le norme penali c.d. in bianco, il cui precetto è in tutto o in parte 'riempito' da norme di fonte sovranazionale;
c) le norme penali redatte con l'impiego di concetti definiti da norme di fonte sovranazionale.
La ricerca muoverà anzitutto da una ricognizione ad ampio raggio, soprattutto nella legislazione speciale, delle norme incriminatrici vigenti nel nostro ordinamento che sono redatte secondo uno dei suddetti modelli.
Si compirà quindi, anche attraverso l'esame della casistica giurisprudenziale, una rassegna dei diversi problemi posti, rispettivamente, da ciascuna delle tipologie di norme penali oggetto di studio. Il progetto di ricerca si propone, in particolare, di valutare, in relazione a ciascuno di quei tipi di norme:
1) la compatibilità con il principio della riserva di legge in materia penale (art. 25, comma 2 Cost.);
2) i problemi di diritto penale intertemporale (in termini di applicabilità o meno dell'art. 2 c.p.) posti dalla modifica delle fonti sovranazionali 'integratrici';
3) la rilevanza, rispetto alla disciplina di cui agli artt. 5 e 47, co. 3 c.p., dell'erronea interpretazione (o dell'ignoranza) delle norme giuridiche di fonte sovranazionale richiamate dalla legge penale.
I risultati della ricerca saranno raccolti in una pubblicazione.