Per una teoria della pratica bioetica transculturale. Oltre la bioetica cattolica e la bioetica laica.
Progetto La riflessione filosofica bioetica italiana appare centrata sulla contrapposizione tra bioetica cattolica e bioetica laica (Fornero). Il progetto intende perseguire una terza via a partire dall'utilizzo della prospettiva socio-antropologica, basata sul presupposto che a partire dall'analisi delle pratiche è possibile rimettere in discussione le dicotomie tra relativismo e universalismo, tra sacralità e qualità della vita, tra individuo e collettività, tra "naturalità" e "artificialità" (Boltanski, Duden, Herzfeld). Inoltre, il progetto intende comprendere come le tematiche bioetiche vengano riformalute e risemantizzate in relazione ai flussi dei migranti, portatori di diverse concezioni della persona, del corpo, del senso della malattia e di differenti sistemi e pratiche di cura.
In particolare, la prospettiva antropologica: 1) ha da sempre lavorato sulla variabilità culturale del concetto di persona, delle categorie di verità e intenzionalità, che influenzano in maniera decisiva il principio di attribuzione di responsabilità e di valutazione della dignità della vita (Mauss, Geertz, Duranti, Rosaldo); 2) ha indicato i pericoli insiti nei processi di essenzializzazione e reificazione delle identità e delle differenze, mostrando la natura dinamica e interattiva, eminentemente contestuale, dei processi decisionali messi in atto dagli individui nei contesti concreti (Fabietti, Matera, Remoti, Aime); 3) ha messo in evidenza il carattere storicamente costruito dei concetti che gli individui sono soliti ritenere "naturali" e "sacri", mettendo in rilievo il duplice processo di naturalizzazione della cultura e culturalizzazione della natura in atto in tutte le società (Bourdieu, Douglas, Sweder)
Il progetto si compone di due parti. La prima, teorica (in corso), intende esplorare, in prospettiva comparativa, il modo in cui le problematiche bioetiche si inscrivono nei contesti politico istituzionali che le generano: esse sono prodotte da particolari contesti storici e culturali che ne incanalano l'espressione in quadri normativi e in linguaggi specifici, ma sono anche, spesso, oggetto di manipolazioni o strumentalizzazioni politiche contingenti.
La seconda parte è una ricerca etnografica sul territorio (province di Pavia, Lodi, Cremona) volta a indagare le pratiche bioetiche e le loro rappresentazioni. In particolare, il progetto intende porre in relazione: i processi decisionali relativi alla gravidanza e alla generazione in donne italiane e migranti, il ruolo della diagnostica strumentale nel processo decisionale, le nuove domande di senso e richieste di cura portate sul territorio dalle donne migranti. L'articolarsi di questi tre temi verrà osservato a partire da punti di vista differenti (operatori sanitari, associazioni di migranti, associazioni cattoliche e laiche sul territorio, testimonianze delle donne...) facendo ricorso a diverse metodologie (storie di vita, osservazione partecipante, interviste, shadowing..).