I problemi connessi all'insolvenza internazionale si sono posti all'attenzione in modo molto evidente in anni recenti quale effetto negativo della globalizzazione dei mercati in generale, e dei mercati finanziari in particolare. Negli ultimi trent'anni, infatti, sulle due sponde dell'Atlantico e in America Latina sono state aperte alcune procedure di insolvenza che hanno investito il sistema economico di molti Stati mettendo alla prova le normative nazionali sull'insolvenza e mostrando la necessità di una maggiore cooperazione tra gli Stati. Inoltre, l'internazionalizzazione delle imprese, soprattutto attraverso gruppi di società attivi in molti Stati, ha mutato l'approccio all'insolvenza transnazionale. La conoscenza delle diverse normative nazionali è divenuta indispensabile per la definizione e decisione delle strategie di sviluppo, organizzazione e finanziamento delle imprese. Nuove esigenze e nuovi interessi si sono così manifestati, ai quali i legislatori hanno risposto con nuove soluzioni e nuove procedure.
In particolare, sul piano internazionale negli ultimi venti anni sono stati adottati numerosi strumenti di varia natura ed efficacia - convenzioni internazionali, leggi-modello, atti comunitari - che vogliono contribuire alla soluzione delle difficoltà e degli ostacoli che la natura particolare del diritto fallimentare pone quanto alla ripartizione della giurisdizione tra gli Stati, alla determinazione della legge applicabile alla procedura e alle questioni connesse, al riconoscimento delle decisioni straniere, alla cooperazione tra autorità e organi preposti all'amministrazione dei beni del debitore. Si tratta di norme per molti versi complementari, ispirate generalmente al principio dell'universalismo controllato o territoriale, che offrono soluzioni concrete flessibili agli operatori. Alla loro interazione e alla valutazione della loro efficacia sarà dedicata la ricerca, che porterà alla redazione di un saggio sulla materia che svilupperà e completerà i contenuti del corso che svolgerò all'Accademia dell'Aja di diritto internazionale nel prossimo mese di luglio.