Con questa ricerca ci si propone di misurare concentrazioni di radionuclidi delle serie radioattive naturali in campioni di interesse geologico mediante spettrometria gamma ad alta risoluzione allo scopo sia di effettuarne la datazione che per l'interesse che l'informazione può avere di per sè.
In particolare ai fini della datazione di depositi quaternari vengono misurati i rapporti 238U/230Th, 235U/231Pa, 234U/238U. Alla base di questo metodo sta il fatto che l'uranio essendo affine al calcio tende a concentrarsi in tutti i precipitati composti da quest'ultimo elemento come stalattiti, stalagmiti, calcari biologici, ossa, coralli ecc. L'uranio è fortemente solubile mentre i suoi figli non lo sono. Qualora la calcite precipiti da una soluzione, quest'ultima conterrà solo uranio, mentre i figli cominceranno a formarsi solo all'avvenuta chiusura del sistema.
I rapporti isotopici suddetti vengono misurati tramite rivelatore HpGe con efficienza relativa del 30%.
Recentemente il nostro gruppo ha misurato concentrazioni di 214Pb, 214Bi e 234Pa (serie dell'uranio, di 212Pb, 228Ac (serie del torio), di 223Ra(serie dell'attinio) e di 40K in campioni di vulcaniti, caolini e graniti fornitici dalla prof L. De Capitani del Dipartimento di Scienze della Terra. Si sono ricavate attività sino a 130 Bq/Kg.
Nell'ambito di una collaborazione con l'Università di Torino sono inoltre in corso analoghe misure in campioni di lava dello Stromboli, ai fini di ricavare il tempo di permanenza di questo materiale nella camera magmatica del vulcano.
Il finanziamento richiesto servirà per coprire le spese di funzionamento: azoto liquido, sostituzione moduli elettronici e di viaggi per collaboraione scientifica.