La ricerca si propone di portare avanti lo studio di un ampio corpus di testi teatrali, le opere composte in collaborazione da più drammaturghi nella Spagna del XVII secolo, che consta di circa 150 drammi, per lo più poco studiati dalla critica moderna, quando non addirittura inediti o non più ristampati dal Seicento o dal Settecento. Si tratta di comedias scritte in collaborazione da due o tre drammaturghi, più di rado da sei e in soli due casi conosciuti da nove, che configurano un fenomeno assolutamente peculiare per il teatro europeo dell¿età moderna, anche se non mancano sporadici esempi di opere composte da alcuni sodalizi abituali almeno in area britannica (si pensi alla coppia Beaumont ¿ Fletcher o alle collaborazioni dello stesso Shakespeare con altri autori coevi).
Dai contorni ancora poco definiti è il procedimento di composizione poetica: nei pochi esempi analizzati finora dagli studiosi, si alternano casi in cui gli autori, individuato un soggetto (storico o agiografico il più delle volte), si distribuivano la materia in una fase previa a quella della scrittura, a casi in cui la stesura delle sezioni del dramma avveniva parallelamente, rendendosi poi necessaria una revisione da parte di uno dei drammaturghi coinvolti. Certi binomi o trinomi sono particolarmente frequenti, e sappiamo per certo che alcuni autori, ad oggi quasi ignorati dalla critica, si specializzarono nella scrittura in collaborazione al punto da non scrivere mai o quasi mai in solitario. Tuttora sono da chiarire i motivi della fortuna di tale pratica compositiva: a lungo si è pensato a ragioni di opportunità commerciale (comporre velocemente un gran numero di opere da vendere alle compagnie, bisognose di allestire spettacoli sempre nuovi per un pubblico vorace); approcci recenti, tuttavia, sembrano suggerire maggiore cautela e invitano ad allargare l¿indagine dei motivi di tale fortuna a precise scelte stilistiche e compositive, se non addirittura al piano più alto dell¿estetica della scrittura barocca. Le colaboradas, colpite in passato da opinioni drasticamente negative, che ne hanno di volta in volta sottolineato la mostruosità dell¿insieme e le incoerenze interne, meritano invece un avvicinamento non condizionato dal solo giudizio di valore.
Il gruppo di ricerca ha già presentato alcuni interventi in recenti convegni, contribuendo a risollevare la questione anche nell¿ambito degli studi iberistici internazionali. È in fase avanzata di allestimento l¿edizione di una di queste opere, ¿El mejor representante, San Ginés¿, composta da tre autori di seconda fila (Cáncer, Rosete e Martínez), e si prevede riscattare poi l¿importante ¿El príncipe perseguido¿, di cui si conserva il manoscritto autografo dei tre drammaturghi responsabili (Belmonte, ancora Martínez e Moreto, che si fece carico di un attento processo di revisione del testo). L¿edizione di queste ed altre commedie sarà accompagnata dallo studio complessivo del fenomeno della collaborazione.