Studio di fattibilità dell'uso di database amministrativi per il calcolo di indicatori di continuità assistenziale appropriati alla gestione clinica del paziente psichiatrico
Progetto Una delle maggiori criticità del Sistema Sanitario è la mancanza di continuità assistenziale, percepita dai pazienti soprattutto alla dimissione da una struttura di cura per acuti. Questa carenza è tanto più influente quanto più complessa e protratta deve essere la cura che segue l'episodio acuto (malattia cronica). Ad essa corrisponde una qualità della cura subottimale per ridotta compliance, diminuita efficacia diagnostico-terapeutica, sovraccarico della struttura ospedaliera con ricoveri evitabili. Diversi sono i modelli concettuali cui si fa riferimento per affrontare la misura di un tale problema: disease management, clinical governance ad es. In effetti è di per sé complessa la concettualizzazione stessa del tema "continuità assistenziale" e quindi la definizione operativa di indicatori appropriati ad esprimerla. Da qui la ricerca che ci proponiamo di svolgere e che riguarderà, anzitutto, una ricognizione di quanto è già stato proposto, sperimentato e valutato in diversi contesti, al fine di considerane l'appropriatezza dell¿applicazione al quadro italiano, soprattutto in relazione alla fattibilità e agli specifici obiettivi di valutazione. Si prenderanno particolarmente in esame ciò che è stato effettuato per condizioni cliniche e problemi assistenziali specifici rilevanti per impatto assistenziale (malattie cardiovascolari, malattie metaboliche, malattie mentali) e per esigenza di continuità nella loro gestione. In sintesi quindi si procederà a:
1) Censimento, rassegna ed analisi della letteratura e delle esperienze internazionali, con particolare attenzione alla valutazione degli aspetti concettuali (continuità come presa in carico, continuità come semplice cronologia di visite, continuità come scambio di informazioni fra differenti provider di cura)
2) Verifica della disponibilità dei dati necessari alla costruzione degli indicatori così individuati e valutazione della fattibilità del ricorso a database amministrativi, senza dover ricorrere a implementare flussi informativi specifici
3) Identificazione delle condizioni cliniche e assistenziali che meglio si prestano alla applicazione pratica.