Valutazione del rischio ambientale in alcuni laghi dell¿Italia centrale mediante un approccio multidisciplinare
Progetto Premessa:
La valutazione del rischio ambientale è legata sia al monitoraggio dei livelli degli inquinanti sia alla conoscenza dello stato ecologico dell¿ambiente di studio. Il primo obiettivo si può raggiungere mediante l¿impiego di organismi bioaccumulatori che consentono di effettuare una valutazione quali-quantitativa dei contaminanti. Lo stato ecologico di un ecosistema, invece, può essere valutato attraverso l¿utilizzo dei biomarkers, che permettono di mettere in evidenza una qualsiasi variazione biochimica, genetica e/o fisiologica di un organismo esposto ad uno stress. I biomarkers possono essere impiegati sia come test di screening, sia come strumenti diagnostici in grado di evidenziare rapidamente non solo la presenza (early warning system), ma anche un qualunque effetto sub-letale di un inquinante.
Descrizione del Programma di Ricerca:
L¿obiettivo sarà quello di valutare sia i livelli di esposizione di alcuni composti organici persistenti (POPs) sia i loro potenziali effetti nei confronti di un opportuno organismo-sentinella, in grado di definire la pericolosità di tali composti inquinanti nell¿ecosistema. Il modello biologico scelto è il bivalve d¿acqua dolce D. polymorpha che rappresenta un ottimo indicatore biologico. Gli ambienti lacustri che verranno studiati sono 4 laghi dell¿Italia centrale (Lago Trasimeno, Lago di Bolsena, Lago di Vico, Lago di Bracciano), di cui mancano informazioni sulla potenziale contaminazione da parte dei composti organici persistenti.
Dal punto di vista operativo sarà opportuno ricorrere al cosiddetto ¿monitoraggio attivo¿ che consiste nel depurare preventivamente gli organismi in condizioni controllate di laboratorio ed esporle successivamente nell¿ambiente di studio. L¿esposizione durerà 6 settimane, con prelievi di organismi quindicinali.
Verrà effettuata un¿analisi quali-quantitativa di alcune classi di POPs. In particolare verranno analizzati composti di origine industriale, quali i policlorodifenili (PCB) e l¿esaclorobenzene (HCB), composti di tipo agricolo (DDT e relativi composti omologhi, il lindano e relativi isomeri, alcuni carbammati e insetticidi organofosforati), gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), caratteristici sottoprodotti di combustioni incomplete o legati a perdite di derivati del petrolio ed anche i polibromodifenileteri (PBDE), una classe di ritardanti di fiamma i cui livelli ambientali nelle acque interne nazionali sono praticamente sconosciuti. Contemporaneamente si procederà alla misura di alcuni biomarkers di tipo genetico (SCGE assay, micronucleo assay, apoptosi) e per la valutazione dello stress ossidativo (Neutral Red assay) da eseguirsi sugli emociti prelevati dai bivalvi. I dati ottenuti dalle analisi di bioaccumulo e dai biomarkers verranno infine incrociati e discussi al fine di individuare il grado di contaminazione raggiunto nei laghi oggetto di studio.