Il progetto propone un¿indagine conoscitiva in vista della creazione di un osservatorio permanente per il monitoraggio a livello regionale dei flussi di litigiosità che si indirizzano verso i sistemi di trattamento delle dispute alternativi alla giurisdizione. Nell¿ultimo decennio l¿ordinamento nazionale e gli ordinamenti locali si sono arricchiti di diverse istanze di trattamento del contenzioso alternative alla giurisdizione statale (tribunali ordinari e amministrativi) e alla giurisdizione privata (arbitrato). La gamma dei rimedi alternativi si presenta oggi tendenzialmente completa, ma è da verificare il loro funzionamento nella pratica. In questo panorama l¿area lombarda è stata una delle più attive. La Lombardia è la regione a più alta concentrazione di attività economiche del paese, e si presta a rappresentare un laboratorio per iniziative a carattere innovativo al servizio della comunità civile ed economica.
Oggetto del monitoraggio saranno:
- I giudici nell¿esercizio delle funzioni conciliative in sede contenziosa.
- Gli uffici dei giudici di pace nello svolgimento dell¿attività di conciliazione stragiudiziale.
- Le commissioni di conciliazione presso gli Uffici Provinciali per il Lavoro e la Massima Occupazione.
- Gli sportelli di conciliazione delle Camere di Commercio, dell¿Industria e Artigianato.
- Gli organismi di conciliazione costituiti ai sensi della legge sui procedimento in materia di diritto societario (D.Lgs. n. 5 del 2003).
- I difensori civici e gli ombudsman.
- I servizi di conciliazione istituiti dall¿Autorità garante per le comunicazioni, da Telecom italia, da Poste Italiane, dall¿Ania, da Autostrade e da numerosi altri enti pubblici e privati.
Il monitoraggio consentirà di cogliere in anticipo gli sviluppi nel trattamento non-giudiziale delle controversie a livello locale. Allo stato attuale, ci si propone di verificare il successo o l¿insuccesso di queste iniziative pilota, per delineare con maggiore precisione sotto quali aspetti esse dovranno essere corrette e perfezionate. Il raggiungimento di questi obiettivi conoscitivi rappresenterà per i policy-makers un indubitabile vantaggio nella pianificazione di interventi in materia.
Le attività da svolgere nell¿ambito del progetto pilota saranno:
- Formazione dei componenti del gruppo nelle tecniche di ricerca quantitative.
- Individuazione di enti, associazioni, imprese ed autorità pubbliche che svolgono attività di risoluzione dei conflitti alternativa alla giurisdizione.
- Instaurazione di un collegamento organico con tali soggetti, per assicurare lo scambio costante di informazioni.
- Istituzione di un meccanismo di rilevamento periodico dei flussi di litigiosità.
- Verifica dell¿andamento dei flussi e individuazione delle tendenze di sviluppo.
- Svolgimento di verifiche occasionali di natura qualitativa sull¿efficacia degli strumenti alternativi (osservazione diretta, interviste agli utenti).