Fattori genetici in grado di influenzare la risposta immune antivirale e, quindi, l¿infezione sono stati studiati sia in modelli murini che nell¿uomo. In particolare lo screening della regione 22q13.1 ha portato all¿identificazione di un gene potenzialmente coinvolto nel fenomeno della resistenza all¿infezione da HIV: APOBEC3G. Questa proteina è una citidina deaminasi in grado di indurre ipermutazioni G/A nel cDNA virale di nuova sintesi, mediandone in tal modo la degradazione o destabilizzando i nascenti trascritti virali. In uno studio precedentemente condotto abbiamo dimostrato che soggetti esposti ad HIV ma non infetti esprimono livelli di mRNA e proteici specifici per APOBEC3G superiori rispetto a soggetti HIV-infetti e soggetti sani. Recentemente è stato dimostrato che APOBEC3G è in grado di esercitare la sua funzione antivirale nei confronti di diversi virus oltre che HIV-1 (HTLV-1, HBV, MLV, HCV), probabilmente attraverso meccanismi che prescindono dalla sua attività citidino-deaminasica. In particolare, studi condotti su HBV hanno evidenziato che, nonostante APOBEC3G eserciti in vitro un importante effetto soppressivo contro questo virus, il DNA virale non presenta segni di ipermutazione G/A. Le cellule esprimenti APOBEC3G rilasciano una quantità di virioni 50 volte inferiore rispetto alle cellule di controllo. Studi condotti su epatociti e linfociti isolati da pazienti cronicamente infetti con HCV hanno rivelato una maggiore espressione di APOBEC3G rispetto a soggetti di controllo. Alla luce di queste osservazioni e tenendo conto del potere induttorio esercitato dallo IFNa sull¿espressione di APOBEC3G intendiamo studiare l¿espressione di questa proteina in pazienti HCV e HBV (non coinfetti) positivi a diversi stadi di infezione. A tale scopo saranno arruolati 70 pazienti suddivisi nei diversi gruppi: 40 pazienti HCV Ab positivi: gruppo A= pazienti con infezione cronica da virus C prima di iniziare la terapia antivirale, (solo per questo gruppo di pazienti è richiesto un controllo dopo un mese dall¿inizio della terapia con IFN e RIBA); gruppo B= pazienti con clearance spontanea del virus C; gruppo C= pazienti con cirrosi epatica; gruppo D= pazienti con epatoca HCV-correlato; 30 pazienti HBV positivi: gruppo E= pazienti con epatite B cronica; gruppo F= pazienti con epatite B pregressa; gruppo G= pazienti con epatite acuta da virus B. Verranno valutati i livelli proteici e la distribuzione cellulare di APOBEC3G e APOBEC3F in diverse popolazioni cellulari e biopsie epatiche prelevate dai diversi pazienti arruolati nello studio. Tale valutazione verrà eseguita sia in condizioni basali che dopo stimolazione con IFN-a. Si procederà poi all¿analisi delle frequenze alleliche e del linkage disequilibrium in 22q13.1 (ed in regioni cornice di controllo). Successivamente si caratterizzeranno la/e proteina/e codificata/e in 22q13.1 associata/e con la resistenza nei confronti di HBV e HCV (elettroforesi bidimensionale e spettrometria di massa).