La ricerca ha ad oggetto lo studio del c.d. carcere duro, speciale regime detentivo introdotto nel nostro ordinamento con l¿art. 41 bis ord.penit. per gli autori della criminalità organizzata.
Scopo del lavoro è quello di analizzare le ragioni che giustificano un trattamento penitenziario differenziato per questa categoria di detenuti e di verificare se tale trattamento possa svolgere utilmente la sua funzione di prevenzione, nel rispetto dei principi di civiltà giuridica e di garanzia dei diritti del cittadino detenuto, e se sia quindi al riparo da eventuali censure di illegittimità costituzionale.
A questo fine ci proponiamo innanzitutto di analizzare la disciplina del regime detentivo speciale a partire dalla sua introduzione sino alle modifiche apportate dalla legge 23 dicembre 2002 n. 279, con particolare attenzione ai numerosi interventi della Corte Costituzionale e della Corte Europea che, senza mai censurare le ragioni poste a fondamento del 41 bis, ne hanno meglio definito gli obiettivi, l¿ambito di applicazione e i contenuti.
La seconda parte del lavoro consisterà invece nello studio dei decreti ministeriali di applicazione del 41 bis. L¿esame dei decreti consentirà innanzitutto di fare una sorta di censimento dei soggetti in 41 bis, individuandone il numero, la posizione giuridica (se imputati, condannati o internati), il reato per cui sono detenuti. Lo studio dei decreti servirà anche ad evidenziare come si siano tradotti concretamente nella prassi alcuni aspetti della disciplina legislativa.
Obiettivo della ricerca è la pubblicazione di una monografia sull¿argomento.