MODIFICAZIONI STRUTTURALI DELLA PLACENTA E CONSUMI ENERGETICI ALL'INTERFACCIA MATERNO-FETALE.
Progetto Il nostro gruppo ha verificato che la quantità di mitocondri per unità d¿area nel sinciziotrofoblasto (SCT) della placenta è differente nei diversi tipi di villi coriali (dati in corso di pubblicazione).La quantità minore è presente nei villi terminali (VT),mentre aumenta progressivamente andando dai villi intermedi (VI) a quelli staminali (VS).La presenza di mitocondri identifica aree a consumo energetico. Più elevato è il numero di mitocondri per unità di superficie e maggiore è il consumo energetico in quell'area.Il SCT è coinvolto negli scambi tra madre e figlio e molti di questi scambi consumano energia. La struttura della placenta normale dalla 32^ settimana in poi appare caratterizzata dalla differenziazione di un'area (insieme dei VT) ad elevata capacità di scambio e a basso consumo energetico. Gli studi di Kaufmann e coll. degli anni '90 hanno evidenziato che soprattutto i corso di IUGR la placenta presenta i segni di una iperramificazione cotiledonaria.Questo incremento villare non è però sostenuto dall'aumento dei VT ma da quello dei VI e,talora,dei VS.E' stato ipotizzato che l'iperramificazione cotiledonaria sia un meccanismo adattativo all'ipossia.La placenta per incrementare l'apporto di ossigeno al feto aumenta la propria superficie di scambio ma questo processo compensatorio viene realizzato a scapito della normale maturazione cotiledonaria (differenziazione dei VT dai VI). Scopi della ricerca.1.Verificare quale sia la quantità di mitocondri nel SCT dei differenti tipi villari dei cotiledoni iperramificati.Questo obiettivo vuole verificare se la densità di mitocondri nei VI e nei VS dei cotiledoni iperramificati (CI) sia uguale a quella degli omologhi del cotiledone normale.In questo caso il meccanismo dell¿iperramificazione, pur ampliando la superficie di scambio materno-fetale, sostituirrebbe una popolazione di villi ad alta efficienza e a basso consumo energetico con un¿altra a minore efficienza e in più ad elevato consumo energetico.2.Verificare nei CI quale sia l¿eventuale quota di VT presenti e dove siano spazialmente situati.Questo obiettivo vuole fornire una base morfologica oggi mancante ai dati emodinamici e metabolici relativi agli scambi materno-fetali.Modalità della ricerca.1.Selezione di 10 placente da gravidanze di almeno 32 settimane,con feto normoconformato,IUGR e CI. 2.Studio in microscopia elettronica a trasmissione di 5 aree di uno stesso CI per ogni placenta selezionata. 3.Identificazione su sezioni istologiche multiple del CI studiato in M.E. dei VT e dei VI e loro identificazione tridimensionale nell¿ambito del cotiledone.L¿identificazione della tipologia di villo coriale sarà eseguita anche con l¿ausilio di colorazioni IIC per actina muscolare liscia (caratterizzazione delle pareti vascolari).La ricostruzione spaziale della localizzazione dei diversi tipi villari sarà effettuata con l¿ausilio di un software specifico.4.I dati rilevati saranno confrontati con quelli già rilevati nella placenta normale.