La candidosi invasiva rappresenta la principale infezione fungina invasiva nel paziente ospedalizzato ed caratterizzata da un¿elevata mortalità attribuibile (fino al 49%). Tale patologia infettiva è frequentemente associata al ricovero in reparti di Terapia Intensiva. L¿emocoltura, ritenuta il principale strumento per la diagnosi di candidosi invasiva, è tuttavia caratterizzata da una scarsa sensibilità diagnostica (50-60%). La Confederazione Europea di Micologia Medica (ECMM) ha promosso uno studio sulle infezioni invasive da Candida nel paziente in Terapia Intensiva a cui hanno dato l¿adesione diciasette paesi europei, tra cui l¿Italia.
Obiettivo del presente progetto è ampliare le conoscenze sulle caratteristiche del paziente in Terapia Intensiva con infezione invasiva da Candida, identificare i pazienti che potrebbero beneficiare di una profilassi, acquisire conoscenze sulle differenti procedure diagnostiche.
Lo studio della durata di due anni è iniziato il 1° maggio 2006.
Il proponente del progetto coordina lo studio italiano che coinvolge una rete di 33 centri di Terapia Intensiva e 28 Laboratori di Microbiologia, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Ai centri aderenti allo studio è stato inizialmente distribuito un questionario per identificare le caratteristiche della Terapia Intensiva e gli approcci diagnostici/preventivi/terapeutici adottati per le infezioni fungine. Successivamente per ogni caso di candidosi invasiva viene compilato un questionario comprendente sia dati clinici che di laboratorio. Il coordinatore dello studio provvede alla raccolta e verifica dei questionari compilati, all¿ inserimento delle informazioni in un database e all¿elaborazione dei dati. Il centro coordinatore provvede, inoltre, alla raccolta dei ceppi responsabili di infezione invasiva, all¿identificazione e alla loro conservazione mediante liofilizzazione. Per i ceppi isolati verrà inoltre saggiata la produzione di biofilm e la sensibilità in vitro agli antifungini di uso sistemico (amfotericina B, flucitosina, fluconazolo, itraconazolo, voriconazolo, posaconazolo e caspofungina) mediante il metodo di microdiluizione in brodo.
Lo studio avrà la durata di due anni (fino ad aprile 2008) ed è prevista la raccolta di una casistica di 400-450 infezioni invasive. A tutt¿oggi sono stati segnalati 205 casi di infezione profonda.
I risultati di un¿analisi ad interim verranno presentati al 3th Trend in Medical Mycology (28-31 ottobre 2007).