La manifestazione della distrofia facioscapolomerale (FSHD) è associata con la contrazione di un array polimorfico di sequenze ripetute D4Z4, mappato in 4q35. Nel genoma umano, le sequenze D4Z4 sono presenti in 10q26 e nel braccio corto dei cromosomi acrocentrici. Nel nucleo interfasico, 4q35, 10q26 e il braccio corto dei cromosomi acrocentrici (quando non coinvolto nell¿organizzazione nucleolare) presentano una preferenziale localizzazione con la membrana nucleare interna. Inoltre, in 4q35 l¿array D4Z4 contratto è ipometilato, mentre la medesima regione è metilata in 4q non contratto. La ipometilazione è accompagnata da acetilazione dell¿istone H4. Partendo da queste osservazioni è stato proposto che l¿insorgenza di FSHD possa derivare dall¿alterazione di un meccanismo epigenetico mediato dalle regioni D4Z4, che provoca la deregolazione dell¿espressione dei geni in cis. Tuttavia, risultati preliminari da noi ottenuti valutando l¿histone code, la metilazione e l¿espressione dei geni della regione 4q35 (FRG1 e 2, ANT1) in mioblasti proliferanti e differenziati, portatori o meno della contrazione D4Z4, non hanno evidenziato differenze significative tra cellule di individui FSHD e sani. Quindi il modello di alterazione della struttura cromatinica in cis non sembra giustificare l¿insorgenza di FSHD. E¿ quindi possibile che la base molecolare della patologia sia da ricercare nell¿alterazione dell¿organizzazione tridimensionale della regione 4q35 nel nucleo interfasico. La valutazione di questa possibilità mediante FISH-3D è tuttavia impedita dalla scarsa conoscenza delle sequenze subtelomeriche del cromosoma 4q, forse dovuta all¿utilizzo sin qui fatto di librerie genomiche inappropriate. Quindi ci proponiamo di derivare un contiguo della regione subtelomerica 4q35 mediante screening di librerie genomiche di ultima generazione, come quelle derivate con frammenti genomici prodotti meccanicamente. Un ulteriore approccio è rappresentato dalla metodologia nota come Chromosome Conformation Capture (3C), che mediante PCR su materiale cromosomico sottoposto a cross-linking permette di derivare i loci genomici che interagiscono con un determinato locus (in questo caso D4Z4) nello spazio nucleare. Tale approccio sarà effettuato su mioblasti proliferanti e differenziati, portatori o meno della contrazione D4Z4.