Nei gangli sensitivi sono concentrati i neuroni che ricevono informazioni provenienti dalla periferia corporea e li trasmettono al sistema nervoso centrale. Nel contesto di tali gangli sono presenti fibre nervose simpatiche. In seguito alla legatura del nervo contenente il ramo periferico degli assoni dei neuroni sensitivi, le fibre nervose simpatiche situate nei corrispondenti gangli si ramificano e formano strutture a forma di canestro attorno ai corpi dei neuroni che hanno subito la legatura dell¿assone. Questi ed altri esperimenti fanno ipotizzare che le fibre simpatiche presenti nei gangli sensitivi svolgano un ruolo nelle sindromi di dolore cronico che si instaurano in seguito a lesioni dei nervi sensitivi. Sindromi di dolore cronico si possono instaurare però, specialmente nei soggetti anziani, anche in assenza di lesione dei nervi. Per verificare se le fibre nervose simpatiche normalmente presenti nei gangli sensitivi sono eventualmente coinvolte nelle sindromi di dolore cronico che si instaurano in assenza di lesione dei nervi, verrà eseguito uno studio sistematico dei rapporti che intercorrono tra fibre nervose simpatiche e neuroni dei gangli sensitivi in condizioni fisiologiche nel corso della vita. Innanzitutto dovrà essere messa a punto una tecnica di immunocitochimica. Utilizzando un anticorpo che marca la tirosina idrossilasi (TH), un enzima prodotto da tutti i neuroni dopaminergici, sarà possibile evidenziare al microscopio ottico le fibre nervose simpatiche che avvolgono il corpo di alcuni neuroni dei gangli spinali. Lo studio dovrà essere condotto su topi di diverse età, a cominciare da topi giovani. Dagli animali perfusi con un fissativo adatto verranno prelevati i gangli spinali toracici e lombari. Mediante la tecnica di immunocitochimica da mettere a punto, verrà determinata la percentuale dei corpi neuronali circondati da canestri di fibre simpatiche. Tale percentuale verrà poi determinata negli animali adulti e nei vecchi.