Recenti studi effettuati anche dal nostro gruppo di ricerca hanno dimostrato che la stimolazione cerebrale transcranica con correnti dirette (tDCS) di bassa intensità è in grado di modulare in modo prolungato l¿eccitabilità della corteccia cerebrale motoria e dei circuiti sottocorticali ad essa correlati; tale metodica costituisce, quindi, un potenziale strumento terapeutico, non invasivo, per il trattamento di numerose malattie neurologiche croniche che annoverano tra i loro disturbi principali quelli motori.
E¿ nostra intenzione studiare l¿effetto della tDCS sui principali sintomi motori della malattia di Parkinson e di altri disordini del movimento (tremore, rigidità e spasticità); ci proponiamo di valutare l¿effetto della suddetta metodica neurofisiologica anche in pazienti con Sclerosi Multipla, a carico della fatica, un disturbo motorio rilevante quanto i precedenti ed in grado di interferire con lo svolgimento delle comuni attività della vita quotidiana.
L¿applicazione della tDCS in questa tipologia di pazienti trova fondamento in numerosi studi di imaging funzionale che hanno documentato il coinvolgimento delle aree corticali motorie nelle patologie sopradescritte. Inoltre, mediante la stimolazione magnetica transcranica (TMS) è stato possibile dimostrare un¿alterazione nei circuiti inibitori della corteccia motoria primaria in pazienti affetti da SM e fatica; infine, nella malattia di Parkinson il miglioramento transitorio dei sintomi motori durante la stimolazione magnetica transcranica ripetitiva delle aree motoria ha suggerito l¿esistenza di un sistema di neuromodulazione a livello corticale.
Obiettivo della nostra ricerca è pertanto quello di valutare l¿effetto della tDCS sul sistema piramidale ed extra-piramidale attraverso i cambiamenti indotti su forza, resistenza allo sforzo prolungato e sul tono muscolare nella Sclerosi Multipla, nella malattia di Parkinson e nei principali disordini del movimento.