Le proteine citoscheletriche come target di nitrazione in cellule PC12 e in cervello di ratto
Progetto Molte malattie neurodegenerative sono caratterizzate da accumulo intraneuronale di proteine in forma fibrillare citotossica. Tra queste, molte proteine (principalmente citoscheletriche) risultano nitrate tanto che la 3-nitrotirosina è considerata un marker diagnostico dello stress ossidativo. D¿altra parte si ritiene che la nitrazione delle proteine svolga un ruolo importante anche in condizioni fisiologiche in particolare nello sviluppo neurologico. A tutt¿oggi però non sono ancora chiari molti aspetti della nitrazione delle proteine e molte domande rimangono senza risposta: 1) la nitrazione è un processo aspecifico o vengono nitrate solo determinate proteine? 2) come si correla la nitrazione delle tirosine con altre modificazioni post-traduzionali? 3) quali sono le tirosine nitrate in una proteina? 4) in che modo la nitrazione influenza la trasmissione del segnale? La ricerca proposta si prefigge di contribuire a chiarire alcuni di questi aspetti focalizzandosi sul ruolo fisiologico di NO durante il differenziamento neuronale in un sistema cellulare modello (le cellule PC12) e in vivo. Recenti pubblicazioni della proponente evidenziano come durante il differenziamento cellulare indotto da NGF si abbia un accumulo di proteine nitrate nel citoscheletro dove sono state identificate l¿alpha-tubulina e la TAU nitrate. Attualmente le metodiche proteomiche utilizzate ci hanno permesso di individuare anche periferina e NF-L come target di nitrazione. Nello studio in oggetto ci si focalizzerà sulla identificazione dei siti di nitrazione nonché sul possibile significato funzionale della nitrazione. In particolare si utilizzeranno tecniche proteomiche già applicate con successo dalla proponente sulla alpha-tubulina. L¿analisi del nitroproteoma sarà anche condotta sulla componente citoscheletrica del cervello di ratto per capire se quanto osservato in un modello cellulare possa essere ritrovato nel modello animale.