I semi sono importanti per l¿uomo, sia come mezzo per la propagazione delle specie coltivate, sia come fonte di cibo, di foraggio e di materia prima. Oggigiorno i cereali assicurano il 60% della produzione mondiale di alimenti e, fra questi, il mais è la specie a maggiore produttività. Il seme di mais è formato da due principali comparti. L¿embrione è la porzione del seme che, dopo la sua dispersione nell¿ambiente, darà origine alla pianta. L¿endosperma è il tessuto dove si accumulano le sostanze di riserva, che saranno utilizzate durante la germinazione. Si stima che nello sviluppo del seme siano coinvolti circa un migliaio di geni, di cui solo una piccola frazione è già stata caratterizzata. La possibilità di colmare questa lacuna rappresenta una sfida sia a livello scientifico sia agronomico. Da una parte si vorrebbero comprendere i processi molecolari e cellulari che consentono lo sviluppo dei due comparti, dall¿altra si vorrebbero applicare queste conoscenze al miglioramento di caratteri interessanti dal punto di vista agronomico.
L¿obiettivo di questo progetto consiste nell¿isolamento di geni implicati nello sviluppo dell¿embrione. A tal fine si utilizzerà un approccio di genetica diretta, basato sull¿impiego della mutagenesi traspositiva. La presenza del trasposone all¿interno di un gene mutato costituisce un ¿tag¿ che rende possibile l¿identificazione e il successivo clonaggio. Il progetto sarà incentrato sullo studio di un gruppo di mutanti embryo-specific, nei quali l¿endosperma è normale, mentre è evidente la presenza di un embrione bloccato in fasi precoci dello sviluppo. L¿applicazione di due metodologie già note, ¿trasposon display¿ e ¿co-segregation analysis¿, consentirà di verificare l¿associazione tra il fenotipo mutante e un evento di inserzione e, contemporaneamente, di isolare le sequenze genomiche fiancheggianti. Il confronto fra le sequenze ottenute e le banche dati pubbliche fornirà una prima interpretazione della funzione genica.