L'odierna visione della patogenesi delle bronchiectasie considera la colonizzazione batterica da parte di diversi agenti patogeni come lo step iniziale che porta a una risposta infiammatoria caratterizzata da migrazione neutrofila nelle vie aeree e alla secrezione secondaria di un vasto numero di agenti ossidanti e di enzimi come la elastasi neutrofila e la mieloperossidasi. La persistenza dei patogeni nelle vie aeree a causa della alterazione della clearance mucociliare può portare alla partenza di circolo vizioso caratterizzato da colonizzazione cronica, reazione infiammatoria persistente e progressivo danno polmonare. La esatta prevalenza delle bronchiectasie nel paziente con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) non è nota. Sarebbe molto importante giungere a un dato di prevalenza, alla conoscenza del tipo di bronchiectasie presenti e del tipo di colonizzazione batterica. Tutti questi aspetti potrebbero infatti avere un ruolo nella storia naturale dei pazienti con BPCO e bronchiectasie e soprattutto nella corretta gestione di questi pazienti. Alcuni dati recenti sembrano indicare come il trattamento lungo termine con macrolidi o steroidi inalatori possa essere associato a una riduzione degli episodi di riacutizzazione, della colonizzazione batterica e dell'infiammazione. Lo studio proposto si prefigge, innanzitutto, la determinazione, su un campione di 100 soggetti con BPCO, della prevalenza delle bronchiectasie attraverso TC multislice. Questa analisi consentirà una definizione della presenza e del tipo di bronchiectasie. Verranno poi valutati la colonizzazione batterica tramite metodiche di microbiologia standard, biologia molecolare qualitativa (PCR) e quantitativa (RT-PCR). Saranno valutati inoltre i parametri infiammatori su sangue e condensato di esalato bronchiale. Lo studio si inscrive in un progetto multicentrico cofinanziato PRIN 2005 di cui il sottocritto è coordinatore.