OBESITA¿ E SINDROME METABOLICA: STUDIO DELLE ALTERAZIONI CHIMICHE, FISICHE E FUNZIONALI DELLE LIPOPROTEINE PLASMATICHE PER L¿INDIVIDUAZIONE NUOVI MARKERS ATTI A VALUTARE L¿EFFICACIA DI TRATTAMENTI DIETOTERAPICI NELLA RIDUZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE.
Progetto Numerosi studi dimostrano che elevati livelli di lipoproteine HDL prevengono lo sviluppo dell¿aterosclerosi. Il meccanismo d¿azione alla base di queste evidenze può essere correlato ad una o più delle attività attribuite alle HDL: a) promuovere il rilascio del colesterolo in eccesso dalle pareti arteriose; b) stimolare i movimenti delle cellule endoteliali; c) inibire la sintesi del fattore di crescita delle piastrine; d) stimolare la sintesi endoteliale delle prostacicline e prolungarne l¿emivita; e) ridurre la sintesi del DNA delle cellule muscolari delle pareti vascolari, indotta dal fattore di crescita dell¿epidermide; f) migliorare la funzione endoteliale attraverso la stimolazione della produzione di NO. L¿entità del contributo di una o più di queste funzioni all¿attività anti-aterosclerotica delle HDL deve ancora essere stabilita con certezza, tuttavia numerose evidenze indicano che la capacità antiossidante e antinfiammatoria delle HDL sarebbe alla base della maggior parte di queste proprietà. Dato che l¿obesità è un fattore di rischio per l¿aterosclerosi ed è positivamente correlata all¿incidenza della sindrome metabolica, s¿intende condurre uno studio per indagare le modificazioni strutturali e funzionali (in particolare le variazioni delle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie) delle HDL in un gruppo di pazienti con obesità complicata da sindrome metabolica in confronto ad un gruppo di soggetti normopeso. Questo studio sarà condotto in collaborazione con centri clinici specializzati che provvederanno al reclutamento dei soggetti e alla loro caratterizzazione. I parametri che saranno determinati presso i nostri laboratori sono i seguenti: composizione delle lipoproteine, suscettibilità alla perossidazione sia delle diverse lipoproteine, sia delle differenti regioni lipoproteiche (cuore idrofobico e corona idrofilica di superficie) attraverso l¿uso d¿opportune sonde fluorescenti. Il monitoraggio di questi parametri potrebbe permettere d¿individuare nuovi markers utilizzabili sia per determinare gli stati iniziali dello sbilancio ossidativo che nell¿obesità contribuiscono a promuovere lo sviluppo delle lesioni aterosclerotiche, che per valutare l¿efficacia di diete e/o integrazioni nutrizionali mirate ad aumentare le difese antiossidanti delle HDL.