L¿assenza di contagio, nonostante multiple esposizioni al virus HIV, in soggetti a rischio (Esposti sieronegativi, ESN) è un fenomeno di enorme rilevanza nella messa a punto di terapie preventive contro l¿infezione da HIV.
Soggetti ESN mostrano, una risposta T-linfocitaria HIV-specifica, sia a livello sistemico che a livello mucosale e un¿elevata produzione di IgA HIV-specifiche, nonostante l¿assenza di quantità rilevabili di genoma virale. Si può, perciò, supporre che fattori genetici in grado di influenzare la risposta immune siano all¿origine della resistenza all¿infezione.
Recentemente, è stato possibile identificare una regione sul cromosoma 22 umano (22q13.1) nella quale mappano due geni potenzialmente coinvolti nel fenomeno della resistenza: APOBEC3G e APOBEC3F. Queste citidine deaminasi sono in grado di indurre ipermutazioni G¿A nel cDNA virale di nuova sintesi, destabilizzando i nascetti trascritti virali. L¿effetto antivirale di tali proteine è contrastato dalla proteina virale Vif, che, legandosi ad esse, ne inibisce l¿attività e ne promuove la degradazione-ubiquitina dipendente.
Il nostro progetto di ricerca intende quindi valutare l¿espressione di tali geni in ESN, HC (healthy control) e HIV+ e sui fattori in grado di modularne l¿espressione tramite:
- produzione di anticorpi policlonali APOBEC3G e 3F-specifici in uova di gallina
- Valutazione dei fattori in grado di legare le proteine APOBEC3 tramite immunoprecipitazione ed elettroforesi bidimensionale.
- analisi dell¿espressione di APOBEC3G e 3F basale e IFN-alpha stimolate in PBMC cellule dendritiche (DC) e cellule di Langerhans
- Messa a punto di saggi di infettività in vitro, a partire da PBMC e DC isolate dai diversi gruppi in studio e correlare tali risultati con l¿espressione di IFN-alpha e APOBECs.
- allestimento di saggi di small interfering RNA (siRNA) specifici per APOBEC3G e 3F per verificare l¿effetto esercitato da questi agenti antivirali sul decorso dell¿infezione.