Le produzioni casearie delle aree alpine, ottenute durante la stagione di pascolamento in alpeggio, rappresentano una risorsa essenziale per la conservazione della zootecnia alpina e possono garantire un reddito adeguato per le aziende agro-pastorali di montagna, purché valorizzate nell¿ambito di ben definite zone di produzione, attraverso il controllo attento delle pratiche zootecniche e casearie e la rivalutazione della qualità e dell¿unicità delle risorse foraggere di alpeggio. Durante l¿alpeggio le bovine da latte risultano spesso penalizzate nella loro capacità produttiva in quanto, con il solo pascolamento, non riescono a soddisfare le proprie esigenze nutritive.
La ricerca intende valorizzare le produzioni di formaggio DOP Bitto della Valtellina, attraverso studi sull¿utilizzo del pascolo, con la valutazione nutritiva del cotico, la stima dell¿ingestione di sostanza secca da parte delle bovine e la messa a punto di sistemi di integrazione energetica e proteica per gli animali al pascolo, che consentano di migliorare le rese produttive e la qualità di latte e formaggi.
Lo studio sarà svolto presso due alpeggi della Valtellina in area Bitto dove, con cadenza quindicinale e per l¿intera stagione di pascolamento, verranno effettuati prelievi di campioni di cotico e delle essenze più rappresentate. Su tali campioni saranno condotte le analisi bromatologiche classiche e verranno determinate le frazioni dei carboidrati e delle proteine secondo il metodo Cornell. Sugli stessi campioni saranno determinate la fermentescibilità e la digeribilità con metodiche in vitro, impiegando liquido ruminale prelevato da bovine fistolate presenti presso il CESIZOO di Cornaredo. Tali parametri serviranno per mettere a punto alcuni mangimi composti ad integrazione dell¿apporto nutritivo dell¿erba di pascolo, anche in funzione di differenti fabbisogni alimentari degli animali e delle variazioni delle caratteristiche nutritive del cotico nel corso del periodo di pascolamento.