Abbiamo recentemente isolato cellule staminali pluripotenti da embrioni ottenuti per partenogenesi, ciosenza che uno spermatozoo abbia fecondato l'ovocita. (Brevini et al., Biol Reprod 2005; Brevini et al., Reprod. Fertil. Dev.2005) Questi embrioni non sono in grado di svilupparsi fino al termine e quindi il loro uso per isolare una linea staminale non comporta il sacrificio di un nuovo individuo, consentendo di evitare molti problemi etici. Come modello stato da noi utilizzato il suino, per le sue caratteristiche anatomiche e fisiologiche che lo rendono uno dei migliori modelli sperimentali, insieme con i primati, per lo sviluppo pre-clinico di approcci terapeutici. Fino ad ora infatti i tentativi di riparazione di organo mediante cellule staminali sono stati realizzati solo nel topo e nel ratto. Tali esperimenti, pur fondamentali nel provare il concetto di fattibilitdella terapia cellulare, sono pesantemente limitati dalle enormi differenze anatomiche e fisiologiche tra queste specie e l'uomo.
Viene pertanto proposto il proseguimento di una serie di esperimenti iniziati nell'ambito del FIRST 2005 e volti alla caratterizzazione della plasticitdifferenziativa delle cellule staminali partenogenetiche di suino per disporre di un modello alternativo e comprovatamente solido da impiegare negli studi di terapia cellulare.
Allo scopo ci proponiamo:
a) di derivare cellule progenitrici neurali. Queste cellule saranno ottenute mediante protocolli che prevedono l'esposizione a medium definiti e a specifici fattori [Munoz-Sanjuan et al., Nat Rev Neurosci 2002], dalle cellule staminali partenogenetiche pluripotenti gidisponibili presso il nostro laboratorio.
b) di caratterizzare le cellule progenitrici neurali per la loro capacitdi proliferazione su monostrato e per la loro capacitdi di differenziare efficientemente in vitro in neuroni ed astrociti. Markers caratteristici della glia radiale e dei precursori fetali dei neuroni e degli astrociti saranno impiegati per valutare le caratteristiche morfologiche e molecolari di tali cellule
c) di saggiare la sicurezza del loro impiego valutando la possibile capacità trasformante di queste cellule qualora utilizzate per un trapianto a scopo terapeutico.