Le neoplasie linfoproliferative soprattutto le forme solide (linfomi) sono tra i tumori più frequenti nella specie canina. Alcune forme (es. l. a piccole cellule) risultano caratterizzate da un decorso più benigno e da una miglior risposta alla chemioterapia. Inoltre la stadiazione clinica risulta spesso indispensabile per definire il corretto approccio terapeutico. In medicina umana l¿utilizzo di tecniche citofluorimetriche e di biologia molecolare è elemento fondamentale dell¿iter diagnostico nei linfomi. Nel cane tali tecniche sono ancora poco utilizzate ma lavori preliminari hanno evidenziato pattern caratteristici in determinati sottotipi di linfomi legati ad aspetti prognostici più o meno favorevoli.
Obiettivo: a) identificare, in cani affetti da linfoma, pattern immunofenotipici riferibili ad entità con comportamento biologico caratteristico; b) utilizzare tecniche citofluorimetriche e di biologia molecolare per identificare lo stadio clinico verificando il livello di infiltrazione neoplastica in differenti organi; c) valutare la malattia minima residua in seguito ai protocolli chemioterapeutici e monitorare l¿insorgenza di recidive.
Piano sperimentale: da 30-50 cani con linfoma verranno analizzati campioni di sangue, aspirati linfonodali, di organi viscerali e midollo. Sui campioni verrà eseguita la determinazione dell¿immunofenotipo in citofluorimetria (CD3, CD4, CD8, CD21, CD79a, CD34, CD18, CD11a, CD45, CD11b, Ki67) concentrandosi sull¿espressione quantitativa di tali antigeni (sovra-sottoespressioni), nonchè la valutazione della clonalità mediante PCR. I risultati verranno confrontati con i dati clinici, la risposta alla chemioterapia e la sopravvivenza dei soggetti.
Rilevanza pratica/scientifica: i risultati ottenuti sarebbero utili non solo da un punto di vista clinico/prognostico ma anche da un punto di vista scientifico e sperimentale per studi patogenetici sul linfoma canino, modello animale del linfoma non-Hodgkin dell¿uomo.