L'esterificazione estrattiva è una tecnica che permette di sfruttare la reazione di esterificazione classica (alcol + acido = estere + acqua) in condizioni non classiche, per esempio quando è presente un largo eccesso di acqua. Per questo motivo può essere utilizzata con grande vantaggio nella purificazione di acque contaminate sia da alcoli che da acidi carbossilici. Il risultato finale è la produzione di acqua depurata e il recupero della molecola inquinante, che, trasformata in estere, può essere a sua volta recuperata e utilizzata come reagente chimico.
Un esempio in corso di studio dal gruppo di ricerca proponente è il sistema acqua + acido acetico: l¿acido acetico è una molecola molto utilizzata nell¿industria chimica e come tale sono presenti grandi tonnellate di reflui di tale sostanza diluita che normalmente vengono mandati direttamente in fogna in quanto un loro recupero sarebbe troppo oneroso dal punto di vista economico (per esempio per distillazione). Poiché le reazioni di esterificazione sono normalmente catalizzate da acidi, è stato scelto di operare con un catalizzatore acido solido al fine di agevolare il suo recupero al termine della reazione. E¿ stato scelto l¿Amberlyst 15 che ha mostrato grande efficienza abbinata ad una scarsa disattivazione nel tempo. Come reagente esterificante, è stato necessario trovare un alcol che fosse insolubile in acqua e che l¿estere finale avesse un buon valore aggiunto: il 2-etilesanolo abbina queste due peculiarità in quanto il suo estere acetico è comunemente utilizzato nell¿industria cosmetica. Allo stesso modo sono in corso ricerche al fine di ottimizzare la reazione opposta, dove cioè viene recuperato dell¿alcol diluito (metanolo, etanolo) utilizzando un acido puro come reagente esterificante. Anche in questo caso abbiamo identificato nell¿acido caprilico un buon reagente in quanto è completamente immiscibile in acqua e il suo estere etilico è comunemente utilizzato come aroma nell¿industria del tabacco e in quella alimentare.