Lo statuto giuridico delle tombe nel mondo greco in Attica e al di fuori dell’Attica: un’analisi comparativa
Capitolo
Data di Pubblicazione:
2021
Citazione:
Lo statuto giuridico delle tombe nel mondo greco in Attica e al di fuori dell’Attica: un’analisi comparativa / M. Faraguna (COLLECTION DE L'ECOLE FRANÇAISE DE ROME). - In: Il diritto alla sepoltura nel Mediterraneo antico / [a cura di] R.-M. Berard. - Prima edizione. - Rome : Ecole Française de Rome, 2021. - ISBN 9782728314416. - pp. 129-152 (( Intervento presentato al 2. convegno Le droit à la sépulture dans la Méditerranée antique II - Le droit de tombeaux tenutosi a Roma nel 2016.
Abstract:
Il contributo si propone di indagare le questioni attinenti alla proprietà e ai meccanismi amministrativi e giuridici che regolavano l’organizzazione delle aree sepolcrali nonché lo statuto e le modalità di acquisizione, uso e trasmissione delle tombe nel mondo greco. A tal fine il quadro, relativamente più ampio, che emerge dall’analisi della documentazione dell’Atene classica (e in minor grado da Gortina e Anfipoli) viene messo a confronto con quello offerto dall’epigrafia di Rodi, Kos e altre città dell’Asia Minore in età ellenistica e romana. Nel caso di Atene, meglio nota è la situazione concernente i recinti funerari familiari che, dovunque fossero posti, erano certamente di proprietà privata e come tali, nonostante il loro ruolo «identitario» nella vita sociale e religiosa, potevano essere oggetto di compravendita. Si deve in ogni caso presupporre che l’organizzazione delle aree sepolcrali avvenisse innanzitutto in virtù del coinvolgimento della polis e dei suoi magistrati. Meno chiaro è lo statuto giuridico delle necropoli in cui venivano allestiti i lotti per la sepoltura dei cittadini di minore livello economico, dei meteci e degli schiavi che dovevano, secondo i casi, essere gestiti dalla città o, localmente, dai demi. Mentre la documentazione ateniese offre informazioni soprattutto sulle tombe individuali o familiari, le testimonianze epigrafiche provenienti da Kos e Rodi aprono uno spiraglio sul ruolo sempre più importante svolto dai koina (in particolare eranoi e thiasoi) a partire dal IV-III sec. a.C. nell’assicurare spazi comuni e riti funebri appropriati alle variegate componenti della popolazione escluse dalla cittadinanza. Essi diventavano in tal modo uno degli strumenti mediante i quali gli stranieri, interagendo al loro interno con i cittadini, aggiravano le limitazioni connesse al loro status e si assicuravano un luogo per la sepoltura e per essere ricordati anche dopo la morte.
Tipologia IRIS:
03 - Contributo in volume
Keywords:
Graves; society; Greek law; citizens; aliens; associations
Elenco autori:
M. Faraguna
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Titolo del libro:
Il diritto alla sepoltura nel Mediterraneo antico