Data di Pubblicazione:
2019
Citazione:
"Acte pur": Dante, l’averroïsme et les substances séparées / L. Bianchi (DOCET OMNIA). - In: Dante et l’averroïsme / [a cura di] A. de Libera, J.-B. Brenet, I. Rosier-Catach. - Prima edizione. - Paris : Collège de France, Les Belles Lettres, 2019. - ISBN 9782251449678. - pp. 307-330 (( convegno Dante et l’averroïsme tenutosi a Paris nel 2015.
Abstract:
Secondo Bruno Nardi, seguito da numerosi studiosi, le espressioni “forma puretta” e “atto puro” usate da Dante nel parlare degli angeli nel ventinovesimo canto del Paradiso (vv. 22, 33) costituirebbero un “residuo di concetto averroistico”. Dopo aver discusso se ed in che misura la tesi secondo cui le sostanze immateriali sono atto puro è effettivamente presente in Averroè, l’articolo mostra che all’epoca di Dante solo alcuni pensatori, come l’autore del De erroribus philosophorum e Raimondo Lullo gliela attribuivano: altri – compresi numerosi maestri delle Arti – si richiamavano a lui per sostenere invece che solo Dio è attualità pura, mentre le altre sostanze separate presentano una qualche forma di composizione ontologica. Dante ha difeso, in più opere, l’idea che gli angeli sono sostanze immateriali il cui essere consiste in un’immutabile attività di pensiero: bisogna però stare attenti a non sovrainterpretare alcune sue espressioni e a vedervi tracce di posizioni ‘eterodosse’.
Tipologia IRIS:
03 - Contributo in volume
Keywords:
Dante; Averroism; Medieval philosophy
Elenco autori:
L. Bianchi
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Titolo del libro:
Dante et l’averroïsme