“Omne, quod non est ex fide, peccatum est” : the relevance of good faith in canonical transactio
Capitolo
Data di Pubblicazione:
2017
Citazione:
“Omne, quod non est ex fide, peccatum est” : the relevance of good faith in canonical transactio / S.V. Parini - In: Innocent and his time : from absolute papal monarchy to the Fourth Lateran Council / [a cura di] P. Blanco Díez, L.M. García Lozano, R. Tijeras Bonillo, F.J. Aranda Serna. - Prima edizione. - [s.l] : UCAM, 2017. - ISBN 9788416045716. - pp. 423-447
Abstract:
Il substrato canonistico della transazione è di particolare evidenza. In essa, infatti, il conflitto ha spesso già raggiunto lo stadio litigioso. Ragion per cui nella sua interpretazione la dottrina tende a separare i due profili economico ed etico. Su quest’ultimo, in particolare, la Chiesa, pur dotata di un sistema di sanzioni giuridiche necessariamente imperfetto, ha svolto, nei secoli, un ruolo di primo piano. É infatti un insegnamento evangelico che alla base di ogni rapporto umano debba regnare la concordia, poiché concordia mater est unitatis: se le parti, ignorando l’etica, stanno per giungere ad una lite, o vi siano giunte, la Chiesa deve esortarle a comporla. Ciò che si intende qui indagare è dunque la rilevanza di due fra i requisiti essenziali dell’istituto transattivo, ovvero la lis e la res dubia, all’interno del sistema delle Decretali (X 1.36. 1-11 de transactionibus). La cornice sarà offerta dal principio cardine che sancisce l’effettività del negozio: Effectus transactionis est, ut ei stetur; questo per valutare come debba essere intesa nell’ordinamento canonico l’incertezza della lite in rapporto al principio di buona fede.
Tipologia IRIS:
03 - Contributo in volume
Keywords:
General principle of good faith; contracts; transactio; IV Lateran Council; 1215; Pope Innocent III; Canon law
Elenco autori:
S.V. Parini
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Titolo del libro:
Innocent and his time : from absolute papal monarchy to the Fourth Lateran Council