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  1. Pubblicazioni

Nuove acquisizioni patogenetiche e diagnostico-terapeutiche sul coronavirus felino

Altro Prodotto di Ricerca
Data di Pubblicazione:
2011
Citazione:
Nuove acquisizioni patogenetiche e diagnostico-terapeutiche sul coronavirus felino / S. Paltrinieri. ((Intervento presentato al convegno Congresso nazionale AIVPA : innovazioni in medicina veterinaria : "50 anni di AIVPA" : che cosa è cambiato nella clinica veterinaria ? tenutosi a Bentivoglio nel 2011.
Abstract:
La peritonite infettiva felina (FIP) è sostenuta dal coronavirus felino (FCoV), il quale è presente nell’intestino (e in minor misura nel sangue) della gran parte dei gatti, soprattutto se viventi in ambienti sovraffollati. Il FCoV replicando genera decine di varianti virali (quasispecie) diverse tra loro in alcuni tratti del genoma. Si pensa che alcune di tali varianti siano in grado di acquisire la capacità di replicare nei macrofagi, diffondere nell’organismo e indurre FIP invece che la semplice infezione enterica autolimitante. Non è però stata identificata una precisa mutazione responsabile di questo diverso tropismo. Sono state però identificate alcune sequenze in grado di influenzare le risposte immunitarie dell’ospite. Quest’ultimo è un aspetto importante nella patogenesi perché in ultima analisi lo sviluppo della malattia dipende dal tipo di risposta immunitaria del gatto infetto: una buona immunità cellulo-mediata può contrastare lo sviluppo della malattia, mentre una immunità cellulo-mediata debole può favorire la comparsa della forma secca o, in caso sia invece presente una forte risposta umorale che determina la formazione e deposizione di immunocomplessi, della forma umida. Diagnosi Alla luce della breve descrizione patogenetica sopra riportata, è chiaro che la diagnosi di FIP non può basarsi sull’identificazione del virus o di anticorpi che l’organismo sviluppa contro di esso, almeno fino a che non verranno identificate le caratteristiche delle specie virali responsabili di FIP, ammesso che ci siano. Tutti i test molecolari oggi disponibili, come la PCR, in pratica non fanno che identificare il FCoV senza dire se ha caratteristiche di patogenicità o meno. Allo stesso modo, la presenza di anticorpi nel siero non fa che rilevare una risposta dell’organismo contro il virus senza dire se l’organismo risponde contro le varianti patogene o meno. Inoltre, essendo una malattia da immunocomplessi, nelle fasi sintomatiche è possibile che virus e anticorpi siano complessati tra loro e precipitati nei tessuti e che gli animali risultino negativi. In altri termini un gatto con FIP può risultare sieronegativo o negativo alla PCR e un gatto senza FIP può risultare sieropositivo o positivo alla PCR. Non potendo basarsi su sierologia o PCR la diagnosi deve basarsi sul segnalamento (gatti giovani, viventi in ambienti molto affollati), sui sintomi (febbre, ittero, sintomi neurologici o oculari, disfunzioni d’organo diverse a seconda dell’organo colpito, presenza di versamenti, ecc.) e sui seguenti esami di laboratorio, che verranno elencati in ordine decrescente di importanza diagnostica. - Esame istologico: è ritenuto l’unico mezzo diagnostico sicuro per la FIP, soprattutto se corredato da immunoistochimica positiva, che rileva il virus dentro le lesioni (e quindi rileva sicuramente le varianti patogene). L’istologia può essere eseguita anche su campioni bioptici ma se la quantità di tessuto è ridotta (es: biopsie con tru-cut) la sensibilità è bassa e il test può risultare negativo anche in gatti con FIP. - Analisi dei versamenti cavitari, quando presenti: l’essudato è giallastro, viscoso, contiene fiocchi di fibrina, è batteriologicamente sterile. Il peso specifico è di solito superiore a 1025-1030, il contenuto proteico è elevato (tra 3 e 7 g/dL) e le proteine contenute sono rappresentate da proteine ad alto PM. Per tale motivo la prova di Rivalta eseguita sul versamento è di solito positiva. Sul versamento è utile eseguire i seguenti test (anche qui, in ordine decrescente di utilità diagnostica) o Citologia: evidenzia neutrofili non degenerati, macrofagi, linfociti, plasmacellule e fondo granulare proteico o Immunocitologia: il riscontro del FCoV dentro i macrofagi
Tipologia IRIS:
14 - Intervento a convegno non pubblicato
Elenco autori:
S. Paltrinieri
Autori di Ateneo:
PALTRINIERI SAVERIO ( autore )
Link alla scheda completa:
https://air.unimi.it/handle/2434/178402
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Settore VET/03 - Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria
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