Caro Mario,
la sua patologia coronarica è stata trattata con successo nel passato con la tecnica dell’angioplastica coronarica (dilatazione col palloncino e inserimento di stent tramite puntura dell’arteria radiale o femorale). Tale procedura cardiologica invasiva è stata efficace per tanti anni, quando ha dovuto rieseguire lo stesso iter interventistico per ridotta riserva coronarica in assenza di sintomatologia anginosa. I cardiologi interventisti hanno dilatato l’arteria interventricolare anteriore (IVA) media, aiutandosi con la tecnica dello shockwave (questa tecnica si basa sull’ormai noto concetto di litotrissia utilizzata per il trattamento dei calcoli renali con l’emissione intra-vascolare di onde d’urto in grado di modificare la lesione calcifica coronarica, frantumandola e risparmiando i tessuti molli dell’endotelio vascolare) ed inserendo un altro stent.
In tutti questi anni è lei stato sottoposto con successo a due interventi di angioplastica coronarica, tecnica cardiologic
Periodo di svolgimento dell’iniziativa:
(novembre 19, 2020 - )