The law of healthcare. Disciplining, organizing and safeguarding public health in Italy in the contemporary period
Progetto L’Unità di Milano si propone di studiare la «storia dell’ordinamento giuridico della sanità pubblica» dall’Unificazione sino all’istituzione del Ministero
della Sanità, attraverso lo studio delle fonti legislative, dottrinali e giurisprudenziali nel succedersi delle principali riforme: l. 2248/1865 sull’unificazione amministrativa All. C; l. 5849/1888 sulla tutela dell’igiene e della sanità pubblica; r.d. 636/1907 T.U. delle leggi sanitarie; r.d. 1265/1934 T.U. delle leggi sanitarie; d.lgs.lgt. 417/1945 istitutivo dell’Alto commissariato per l'igiene e la sanità pubblica; l. 296/1958 istitutiva del Ministero della Sanità.
Un primo profilo riguarda il dibattito dei giuristi italiani sull’ordine giuridico della salute. In particolare ci si interrogherà sui contributi dei diversi orientamenti della dottrina amministrativistica – in particolare,V. E. Orlando, F. Cammeo, S. Gianzana, P. Cogliolo, nella sinergia o nel contrasto con i saperi medici e/o medico-‘politici’ (A. Bertani, L. Pagliani) e con il cd. ‘sanitarismo’ (L. von Stein) - dei dibattiti parlamentari e del discorso pubblico alla definizione del diritto della salute, ancora concepito come diritto della collettività, e al superamento dello schema teorico della ‘polizia sanitaria’ fino all’emersione di un diritto alla salute come diritto individuale. A tale riguardo sarà necessario, innanzitutto, affrontare il nodo del rapporto tra Stato e individuo e tra Stato e società, la polarità tra centro e periferia, tra ministro degli interni e organi locali, l’interazione tra potestà amministrativa e corpi consultivi, la cooperazione tra Stato ed iniziativa privata (in particolare beneficenza).
Il secondo profilo riguarda l’effettiva applicazione delle fonti di diverso livello, legislative e amministrative, attraverso l’esame della giurisprudenza civile e amministrativa, ancora in gran parte inesplorata, di età liberale, fascista, degli anni di transizione e nella prima Repubblica. L’analisi consentirà di comprendere la densità dell’azione dello Stato e dei suoi limiti nel far fronte all’‘amministrazione’ ordinaria (prevenzione, igiene e profilassi) e straordinaria (epidemie) della salute, tra prevenzione e cura, tra propaganda e censura. A tale riguardo, di particolare interesse sarà la questione del bilanciamento tra tutela della salute (ad esempio, per la prevenzione delle malattie) e libertà individuale (ad esempio, a proposito delle vaccinazioni obbligatorie) in rapporto al mutare degli obiettivi di politica del diritto e della concezione dello Stato e della sua funzione.
L’esame delle politiche ‘amministrative’ di controllo dovrà essere, infine, coordinata con la dimensione ‘costituzionale’ della coppia di concetti sanità e salute e con quella della tutela penale.
I compiti tra i membri dell’unità saranno così ripartiti in base alla natura delle fonti da esaminare:
1) Studio delle fonti dottrinali giuridiche e del loro confronto con quelle mediche e degli ‘igienisti’: a partire dalle teorie dell’«ingerenza sociale dello Stato» di Orlando sul Regolamento universitario Bonghi (1875) e sull’istituzione di cattedre di «Scienza dell’amministrazione e dell’igiene pubblica» e dalla presa di distanza dello stesso Orlando dallo «Stato gendarme» e dal «socialismo di Stato»; per proseguire con le riflessioni sul «vitale servizio pubblico» e con il miraggio del «civil service» inglese.
2) Studio dell’organizzazione burocratica e della produzione normativa di diverso livello (tutte le leggi, oltre a quelle ‘di sistema’ citate, decreti, circolari ministeriali, provvedimenti dei Consigli di sanità in età liberale e fascista, dell’alto c