Interventi pere contrastare la diffusone e i danni da diabrotica nella maiscolatura italiana - IDIAM
Progetto L’Italia è il terzo produttore europeo di mais. Il suo contributo al valore della produzione agricola nazionale è di circa 2300 milioni di euro. Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli V.G., Emilia Romagna assommano il 90% della produzione italiana. Le produzioni zootecniche sono i principali utilizzatrici del mais in Italia. Il loro valore, nelle sole 5 regioni maidicole intensive, sfiora i 10 miliardi di euro.
Diabrotica virgifera virgifera è un coleottero originario del Nord America, che si è insediato in Italia nel 2002. La quasi totalità della pianura padano-veneta è da ritenere occupata. Provoca danni importanti che consistono nella distruzione, talvolta totale, dell’apparato radicale e nel consumo delle sete fiorali, con ridotta o mancata fecondazione. Nelle situazioni peggiori, ottimali per l’insetto e sfavorevoli per la coltura, le perdite di produzione possono rasentare il 100%.
Dove non è possibile effettuare la rotazione colturale su tutta la superficie aziendale, tutti gli anni una superficie variabile si troverà a rischio di essere più o meno gravemente danneggiata, con necessità di attuare forme di lotta. Per limitare al minimo l’esigenza di ricorrere al mezzo chimico è necessario approfondire le conoscenze sulla genesi del danno e sulle tecniche per ridurre le conseguenze delle infestazioni di diabrotica, ivi compresa l’ottimizzazione della lotta chimica.
A questo scopo sono state identificate quattro linee di ricerca:
Percorsi colturali integrati.
Per determinare l’importanza delle varie operazioni colturali nel regolare l’intensità dell’attacco e le capacità di reazione della pianta.
Lotta diretta alle larve
Per verificare l’efficacia delle diverse opzioni di lotta disponibili (tipologia di intervento, sostanza attiva, epoca di semina, epoca di intervento).
Previsione del livello di rischio
Per definire il contributo dei vari parametri, biotici, abiotici e colturali nella creazione del danno da parte del parassita allo scopo di definire delle aree uniformi per livello di rischio.
Ospiti alternativi
Per accertare l’importanza di piante ospiti diverse dal mais sul mantenimento di popolazioni del parassita.