Standardizzazione e valorizzazione del Pollo Brianzolo: una produzione lombarda di qualita'
Progetto L’allevamento rurale degli animali da cortile è, nel nostro territorio, una realtà diffusa, interessante sia per le sue caratteristiche di sostenibilità ambientale, che per le molteplici ricadute sanitarie, economiche e sociali. Nell’ultimo decennio, sono emerse due questioni fondamentali: da un punto di vista etico-scientifico, la necessità di salvaguardare le razze avicole a rischio di estinzione; da un punto di vista prettamente commerciale, la richiesta da parte di un consumatore più attento e cosciente di alimenti provenienti da allevamenti alternativi, più rispettosi dell’ambiente e del benessere animale,. Il problema della salvaguardia della biodiversità e del patrimonio animale autoctono, sovente minacciato di estinzione, è un argomento largamente dibattuto a livello mondiale. In tale contesto culturale, si è rinnovato l’interesse per i polli Brianzoli, una popolazione non ben definita, allevata sulle colline della Brianza all’inizio del secolo scorso. I pulcini nascevano in azienda dalle chiocce che covavano direttamente le loro uova o da tacchine che erano utilizzate come incubatrici naturali e macellati a 6/7 mesi di vita. Questa produzione di qualità, negli anni ’30 e ’40 dello scorso secolo padroneggiava sui mercati di Milano e Tassinari usava dire che il pollo Brianzolo era allevato “… al sole dei colli beati e placidi”. Nell’immediato dopoguerra però, la sua presenza sui mercati, era molto limitata e i bollettini ufficiali dei prezzi non lo menzionavano più. Agli inizi degli anni ’50, considerate le notevoli richieste del mercato, prese il via, promossa dai mercati di Milano, una programmazione produttiva volta al recupero del pollo Brianzolo. Iniziarono, quindi, alcune esperienze tese a valutare il miglior programma genetico allo scopo di “dimostrare il perfetto ambientamento del nuovo pollo Brianzolo, che si presta in modo particolare alla valorizzazione dei fattori mesologici della Brianza. Attualmente il pollo Brianzolo è stato inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Lombardia (DDUO n.3641/09).
In questo contesto, ed anche in considerazione delle sfide future che Milano e la Regione tutta dovrà affrontare nel settore dell’alimentazione in vista di Expo 2015, è di estremo interesse proporre la valorizzazione del “Pollo Brianzolo”, già apprezzato dal consumatore nel contesto delle province di diffusione, fissandone le caratteristiche fenotipiche e studiando a fondo le proprietà qualitative e nutrizionali della carne da esso ottenuta. Un ulteriore obiettivo sarà quello di caratterizzare il “Pollo Brianzolo” anche dal punto di vista della reattività comportamentale e delle capacità di adattamento agli ambienti tipici in cui questo animale veniva allevato (pianura e collina).