In precedenti studi, si sono evidenziati i determinanti della stabilità in rubredossine mesofile, termofile, ed ipertermofile, e di loro mutanti rilevanti per la schermatura del ferro al centro attivo nei confronti del solvente. Si è anche studiata l'assunzione del ferro del centro attivo nel corso del refolding di aporubreodossine wild-type e mutagenizzate, dimostrando come l'uptake del metallo sia l'evento determinante nel successivo processo di folding della proteina, tanto che - dopo un "priming" strutturale da parte del metallo - la proteina assume la sua struttura nativa anche in presenza di denaturanti. Rimangono tuttavia da verificare quali siano i residui coinvolti nel legame del metallo alla proteina priva di struttura nella forma apo. A questo scopo, si produrranno apoproteine in cui le cisteine coinvolte nella coordinazione del metalli siano rimpiazzate (individualmente o a gruppi) da residui con diversa o nulla capacità coordinante (serina, istidina, alanina). Le apoproteine verranno denaturate con caotropi, e le cinetiche di "uptake" e di "refolding" conseguenti all'aggiunta di metalli con identica geometria di coordinazione (ferro, in diversi stati di ossidazione, o zinco) verranno studiate tramite metodologie spettroscopiche (EPR, NMR, UV/Vis, CD, fluorescenza), tramite metodiche separative ed analitiche, e tramite spettrometria di massa ESI. Laddove opportuno e possibile, verranno utilizzate anche tecniche di cinetica rapida. Questo studio consentirà di valutare nel dettaglio molecolare quali siano i meccanismi ed i residui amminoacidici rilevanti per le fasi iniziali del processo che porta alla coordinazione del metallo in rubredossine ed alla successiva assunzione e stabilizzazione del folding proteico sia in assenza che in presenza di denaturanti.